“L’ennesimo, gravissimo episodio di violenza nei confronti di una dottoressa accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, desta nuovo sconcerto e grande preoccupazione. Purtroppo non sono casi rari e isolati, sta diventando ormai una pericolosa costante che non ha e non può avere spiegazioni in qualsiasi modo accettabili.”
È con queste parole che la ministra della salute Giulia Grillo ha commentato sul sito del Ministero l’ennesimo episodio di violenza ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari: un medico (donna) è stato aggredito a colpi di spranga e si è beccato 3 giorni di prognosi per stato d’ansia. La ministra ha colto l’occasione per anticipare la prossima presentazione di una legge che si propone di ridurre sensibilmente ridurre tali episodi:
“Questo grave fenomeno mi aveva i già convinta della necessità di un intervento legislativo
. Presenterò presto un ddl, che stiamo valutando col ministero della Giustizia, che va nella direzione di un inasprimento delle pene per le violenze commesse nei confronti del personale sanitario. E stiamo valutando gli interventi necessari per la sicurezza sul lavoro. Inoltre, come ministero della Salute siamo in contatto col ministero degli Interni per rafforzare la vigilanza delle forze di polizia negli ospedali e nelle strutture sanitarie più a rischio”.E intanto, nei giorni scorsi, è stata presentata alla Camera dei Deputati anche una proposta di legge per l’attribuzione della qualifica di pubblico ufficiale ai medici e al personale sanitario nell’esercizio delle loro funzioni. Status che consente alla magistratura, nel caso di aggressioni, di procedere automaticamente e non dietro denuncia (come invece avviene attualmente).
Quest’ultima proposta, come riportato da ANSA, è arrivata dopo numerose sollecitazioni da parte degli ordini professionali in seguito ai ripetuti casi di violenza e porta le firme degli onorevoli Michela Rostan, Federico Conte, Giuseppina Occhionero, Rossella Muroni, Paolo Siani, Federico Fornaro e Roberto Speranza.
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