Infermiere in Wound Care

Ambulatorio vulnologico di Marghera premiato a livello nazionale

MARGHERA. L’ambulatorio vulnologico delle cure primarie premiato per la cura delle ulcere cutanee a livello nazionale come “miglior poster infermieristico all’ultimo congresso dell’associazione italiana ulcere cutanee“

Un ambulatorio infermieristico dell’Ulss 12 a Marghera è stato premiato per il suo approccio di cura delle ulcere cutanee, che vengono pulite con l’uso degli ultrasuoni. Il servizio premiato è l’Ambulatorio vulnologico delle Cure Primarie, dove dal 2012 il “debridement” delle ulcere dei pazienti avviene attraverso l’uso di un dissettore ad ultrasuoni.

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“Questo dispositivo medicale  produce onde ad ultrasuoni a bassa frequenza – ha spiegato il direttore del distretto di Terraferma, Federico Munarin – e agisce sulle ferita frammentando ed emulsionando il tessuto devitalizzato. L’utilizzo del device da parte dei nostri infermieri, debitamente formati, velocizza i tempi di rimozione dei tessuti fibrinosi, permettendo innanzitutto un più rapido passaggio alle fasi successive della medicazione”.

Il metodo usato a Marghera è stato testato a lungo. “I risultati – ha confermato Giovanna Nason

, coordinatrice infermieristica – sono stati confrontati con quelli ottenuti in altri ambulatori con la metodologia tradizionale. Abbiamo così dimostrato che l’utilizzo degli ultrasuoni accorcia i tempi di pulizia del letto della ferita, riduce il numero delle medicazioni necessarie, pone le condizioni per l’efficacia dei trattamenti successivi e diminuisce i tempi di guarigione”.

La pubblicazione di presentazione di questa esperienza fatta a Marghera è stata premiata come “miglior poster infermieristico” all’ultimo congresso dell’Associazione italiana ulcere cutanee, firmata da Giovanna Nason e Maria Cristina Rosa, quest’ultima tutor al corso di laurea infermieristica. Il riconoscimento premia il lavoro dell’ambulatorio vulnologico e la collaborazione tra lo stesso servizio dell’Ulss 12 e la Dermatologia del Civile di Venezia che, anche attraverso il lavoro di un laureando in Scienze infermieristiche, ha collaborato al progetto e al rilevamento dei risultati ottenuti.

 

Giuseppe Papagni

Fonte: 

www.veneziatoday.it

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