Carenza di infermieri in Sicilia, la senatrice Papatheu “interroga” Giulia Grillo

Inviato al ministro della Salute anche un report dettagliato sulla sanità italiana.

“In Sicilia i medici attualmente sono 9.073, gli infermieri sono 17.464. Il rapporto medici/infermieri è pari a 1,9 e il rapporto degli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è paria 9.755. È evidente che la rete sanitaria vada rivistae vada garantito il diritto alla salute del cittadino”. Così la senatrice catanese Urania Papatheu (foto) nell’interrogazione a risposta scritta inviata al ministro della Salute, Giulia Grillo, e contenente un report dettagliato sulla sanità italiana.

“Nel Sistema sanitario nazionale – afferma Papatheu – esiste una carenza di personale infermieristico pari a circa 53mila unità. E tale situazione reca pregiudizio alla salute dei malati, poiché ogni infermiere dovrebbe assistere nel massimo sei pazienti per ogni turno lavorativo, ma in realtà il carico è quasi il doppio, registrandosi casi, in numerose regioni, nei quali ogni unità infermieristica deve garantire assistenza a 17 degenti contemporaneamente durante il proprio turno di lavoro. Dati Ocse affermano invece che ogni medico dovrebbe disporre di almeno tre unità infermieristiche per coprire le 24 ore giornaliere e dare una completa assistenza ai pazienti. Anche questo rapporto non è rispettato poiché, in molte regioni italiane, è pari a circa due, mentre nelle regioni con minori risorse da destinare alla sanità, il rapporto scende addirittura a uno”.

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“Ad oggi – continua la senatrice – sono da ritenersi scarse le risorse disponibili e incide la conseguente decisione, assunta durante le sessioni della manovra di bilancio dell’ultimo decennio, di effettuare un blocco delle assunzioni diminuendo le risorse destinate a ciò. Per questo motivo il comparto lavoratori sanità è stato tra i più penalizzati, non consentendo l’assunzione del numero adeguato di personale per la miglior tutela della salute”.

“L’adeguamento del personale necessario nel comparto sanitario pubblico – si legge ancora nell’interrogazione –, in particolare i medici, è ulteriormente ostacolato a causa del numero chiuso previsto per l’accesso ai corsi universitari delle professioni sanitarie. Anche in conseguenza di ciò, spesso, è difficile poter sostituire chi ha maturato il diritto alla pensione mediante l’assunzione dell’ulteriore personale necessario per far fronte al turnover. A dimostrazione di quanto affermato si segnala che gli ultimi test di ingresso alle facoltà che formano il personale destinato alla tutela della salute, svoltisi il 12 settembre, hanno visto la partecipazione di circa 75 mila studenti in 37 atenei, i quali vorrebbero diventare infermieri, fisioterapisti, ostetrici, dietisti, solo per fare alcuni esempi, tra i 22 indirizzi di studio soggetti al numero chiuso possibili”.

“Al ministro – conclude Papatheu – si chiede se sia a conoscenza dei fatti narrati e se essi corrispondano al vero e se intenda effettuare un’indagine ministeriale per quantificare ufficialmente la necessità di ulteriori assunzioni di personale medico sanitario al fine di attuare, mediante le strutture del Servizio sanitario nazionale,il Piano sanitario nazionale predisposto dal Governo per garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) in modo adeguato e omogeneo su tutto il territorio nazionale, senza distinzioni tra le regioni, e se intenda attivarsi, nell’ambito delle competenze attribuitegli dall’ordinamento giuridico, per effettuare le assunzioni di ulteriore personale necessario a garantire gli scopi descritti”.

Questi i dati sul rapporto medici/infermieri riportati nell’interrogazione:

– in Sicilia

, come detto, i medici sono 9.073, gli infermieri sono 17.464;

– in Abruzzo i medici sono 2.706, gli infermieri sono 6.049, il rapporto medici infermieri è pari a 2,2 e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 2,069 infermieri;

– in Calabria i medici sono 3.762, gli infermieri sono 7.262, il rapporto è pari a 1,9 e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 4.024 infermieri;

– in Campania i medici sono 9.156, gli infermieri sono 18.531, il rapporto è pari a 2,0 , e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 8.937;

– in Emilia Romagna i medici sono 7.987, gli infermieri sono 24.228 e il rapporto è pari a 3,0;

– in Friuli Venezia Giulia i medici sono 2.545, gli infermieri sono 7.878, e il rapporto è pari a 3,1;

– nel Lazio i medici sono 7.704, gli infermieri sono 20.099, il rapporto medici infermieri è pari a 2,6, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 3.013;

– in Liguria i medici sono 3.652, gli infermieri sono 9.910, il rapporto è pari a 2,7, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 1.046;

– in Lombardia i medici 14.263, gli infermieri sono 38.065, il rapporto è pari a 2,7, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 4.724;

– nelle Marche i medici sono 2.961, gli infermieri sono 8.267, il rapporto è pari a 2,8, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari 616;

– in Piemonte i medici sono 8.394, gli infermieri sono 21.387, il rapporto è pari a 2,5, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 3.795;

– nella Provincia autonoma di Bolzano i medici sono 949, gli infermieri sono 3.178 e il rapporto è pari a 3,3;

– nella Provincia autonoma di Trento i medici sono 1.036, gli infermieri sono 2.855, il rapporto è pari a 2,3, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 253;

– in Puglia i medici sono 6.380, gli infermieri sono 15.209, il rapporto è pari a 2,4; e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 3.931;

– in Sardegna i medici sono 4.470, gli infermieri sono 8.870, il rapporto è pari a 2,0, e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 4.540;

– in Toscana i medici sono 8.057, gli infermieri sono 21.216, il rapporto è pari a 2,6; e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 2.955;

– in Umbria i medici sono 1.968, gli infermieri sono 4.591, il rapporto è pari a 2,3; e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 1.313;

– in Valle d’Aosta i medici sono 328, gli infermieri sono 718, il rapporto medici infermieri è pari a 2,2; e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 266;

– in Veneto i medici sono 8.044, gli infermieri sono 24.519 e il rapporto è pari a 3,0;

– nella media nazionale i medici sono 105.056, gli infermieri sono 264.604, il rapporto medici/infermieri è pari a 2,5 e gli infermieri mancanti rispetto al rapporto ottimale di 1 a 3 è pari a 51.237.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.ilsicilia.it

 

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