L'infermiere: troppo spesso idealizzato e poco conosciuto. Un tesoro dell'assistenza e della cura alla persona, un tassello fondamentale della catena della salute e, soprattutto, una figura dalle elevate competenze professionali che ogni giorno studia e si adopera al fine di garantire le migliori tecniche e procedure secondo le più recenti evidenze scientifiche
Giusto di recente, precisamente nella seduta del 12 e 13 aprile 2019, è stato approvato a Roma dal Comitato centrale della Federazione e dal Consiglio nazionale degli Ordini delle Professioni infermieristiche il Nuovo Codice Deontologico dell’Infermiere.
Costituito da 53 articoli suddivisi a loro volta in 8 capi, vede per la prima volta importanti cambiamenti come l’abolizione del tanto dibattuto Art.49 (che, per la poca chiarezza, rendeva quasi lecito il demansionamento) ed il riconoscimento della libera professione infermieristica.
Il percorso formativo prevede una laurea a ciclo breve (3 anni) che richiede il conseguimento di 25 esami a tema medico e di un tirocinio pratico nelle corsie ospedaliere e sul territorio della durata di 1500 ore circa.
Al termine dei tre anni, lo studente deve superare l’esame di stato per essere abilitato alla professione e discutere una tesi di laurea.
[…] Una volta iscritto all’Ordine, l’infermiere è sostenuto da un insieme di valori e di saperi scientifici e si pone come agente attivo nel contesto sociale a cui appartiene e in cui esercita, promuovendo la cultura del prendersi cura e della sicurezza.
Le sue azioni si realizzano e si sviluppano nell’ambito della pratica clinica, dell’organizzazione, dell’educazione e della ricerca.
L’Infermiere promuove la cultura della salute favorendo stili di vita sani e la tutela ambientale nell’ottica dei determinanti della salute, della riduzione delle disuguaglianze e progettando specifici interventi educativi e informativi a singoli, gruppi e collettività.
Riconosce inoltre il valore della ricerca scientifica e della sperimentazione, elaborando, svolgendo e partecipando a percorsi di ricerca in ambito clinico assistenziale, organizzativo e formativo, e rendendone disponibili i risultati.
L’Infermiere fonda infatti il proprio operato su conoscenze validate dalla comunità scientifica e aggiorna le competenze attraverso lo studio e la ricerca, il pensiero critico, la riflessione fondata sull’esperienza e le buone pratiche, al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle attività. Pianifica, svolge e partecipa ad attività di formazione e adempie agli obblighi derivanti dal programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).
È importante ricordare che l’Infermiere agisce sulla base del proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, alla consulenza e all’intervento di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo i suoi saperi e abilità a disposizione della propria e delle altre comunità professionali e istituzioni.
Partecipa al percorso di cura e si adopera affinché la persona assistita disponga delle informazioni condivise con l’equipe, necessarie ai suoi bisogni di vita e alla scelta consapevole dei percorsi di cura proposti. Si assicura per cui che l’interessato o la persona da lui indicata come riferimento, riceva informazioni sul suo stato di salute precise, complete e tempestive, condivise con l’equipe di cura, nel rispetto delle sue esigenze e con modalità culturalmente appropriate.
Non si sostituisce ad altre figure professionali nel fornire informazioni che non siano di propria pertinenza. […]
(Tratto dal Codice Deontologico https://www.fnopi.it)
Come stabilito dal Decreto 739/1994, l’assistenza infermieristica (che può essere preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa) è di natura:
Le competenze che vengono messe in campo dall’infermiere si distinguono in competenze di base, per offrire un’assistenza volta al soddisfacimento dei bisogni primari di salute della persona, e complesse, al fine di poter agire laddove la situazione richiede conoscenze più approfondite e interventi più mirati.
A questa si affiancano quindi le “competenze esperte”, ovvero quelle che il professionista esprime quando, in una situazione complessa, individua una soluzione basandosi sull’esperienza maturata in casi simili e sulla capacità di individuare le analogie. Le competenze avanzate sono acquisite attraverso percorsi di studi specifici quali Corsi di formazione e perfezionamento, Laurea specialistica, Master o Dottorati.
Ecco perciò chi è l’infermiere, troppo spesso idealizzato e poco conosciuto. Un tesoro dell’assistenza e della cura alla persona, un tassello fondamentale della catena della salute e, soprattutto, una figura dalle elevate competenze professionali che ogni giorno studia e si adopera al fine di garantire le migliori tecniche e procedure secondo le più recenti evidenze scientifiche.
Caterina Martelli
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