Si è concluso nel peggiore dei modi il tentativo di convincere un ragazzo ad indossare la mascherina necessaria a prevenire la diffusione del coronavirus nCoV-2019.
Ad essere brutalmente aggredita da un cittadino del Mali, giunto recentemente in Italia, è stata Stefania Buonpensiero. L’operatrice sociosanitaria, che alcuni giorni fa si trovava nei pressi della sede della Cgil di Foggia, è stata massacrata a pugni e calci dall’immigrato innervosito dalla richiesta della donna.
“Sono caduta per terra stordita da quel pugno e non ho capito più nulla. So soltanto che questa persona non ha smesso un attimo di pestarmi colpendo più volte il volto e altre parti del corpo. Ho pensato di morire, ero in balia della violenza e dei pugni che a raffica mi dava. Non so se siano passati 30 secondi o 3 minuti. Non esistevo più. Sono certa che se avesse avuto in mano un coltello mi avrebbe sfregiata.”
L’aggressore è stato immobilizzato da un altro extracomunitario fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine, che hanno provveduto ad arrestare l’uomo. Ora il carnefice dell’operatrice sociosanitaria si trova in carcere e sarà processato per direttissima. Per la donna una frattura del setto nasale, diverse ecchimosi e ferite lacero contuse sul corpo e 30 giorni di prognosi.
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