“Le linee guida inviate in questi giorni dal ministero della Salute alle Regioni sono a dir poco preoccupanti. Quando chiedevamo una soluzione per i problemi che si vivono ogni giorno nei pronto soccorso non avremmo mai pensato che il problema della carenza di medici sarebbe stato risolto delegando le responsabilità al personale infermieristico”. È quanto afferma in una nota Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato medici dirigenti Coas, riferendosi alle nuove linee guida sull’osservazione breve intensiva (OBI).
“Troviamo particolarmente allarmante – prosegue Garau – che l’infermiere del triage abbia la possibilità di somministrare farmaci in autonomia. Si tratta di un esercizio abusivo della professione medica. Con queste linee guida vanno a ricadere sulle spalle degli infermieri responsabilità importanti, per le quali è necessaria una formazione medica, figlia di anni di studi”.
E ancora: “L’osservazione beve intensiva a completa gestione infermieristica, con il medico presente per soli 60 minuti al giorno, e l’assegnazione delle priorità del triage sotto la responsabilità infermieristica sono una ricetta pericolosa per tutti: per i medici, per gli infermieri, ma soprattutto per i pazienti, che possono pagare con la vita un errore clinico. Cosa che ho visto accadere: un infermiere aveva sottovalutato la condizione di una paziente, dando priorità a un’altra. Quest’omissione è costata forse alla donna la propria vita, e ai medici, considerati in ogni caso dal giudice come ‘responsabili’, una condanna in sede penale”.
Conclude il segretario nazionale Coas: “Il Sistema sanitario funziona se ognuno ha la possibilità di svolgere al meglio il ruolo per cui è preparato. Gli infermieri coprono una parte importante del servizio, ma devono essere messi in condizione di lavorare senza il peso di decisioni che non sono stati preparati a prendere. Solo così il pronto soccorso può essere una macchina perfettamente funzionante e assicurare il miglior servizio possibile ai pazienti”.
Redazione Nurse Times
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