Massimo Randolfi

Concorso infermieri al Cardarelli: ancora intoppi prima della conclusione

Tra le dichiarazioni mendaci ci sarebbero quelle di diversi interinali e dipendenti di strutture convenzionate che hanno superficialmente tralasciato di specificare di aver lavorato tramite agenzie interinali e strutture non pubbliche

Dopo mesi e mesi di agognata attesa, il concorso infermieri al Cardarelli di Napoli volge quasi al termine con le ultime prove orali

Eppure anche la fine di questo capitolo farà ancora attendere gli aspiranti infermieri: dopo diverse segnalazioni, osservazioni e valutazioni, qualcosa ai titoli di carriera dichiarati non quadra.

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Nella valutazione dei titoli di qualche candidato, infatti, non è stata fatta distinzione tra IRCCS privati o pubblici, ospedali pubblici, equiparati o accreditati, per cui gli anni di servizio prestati in strutture private sono stati equiparati ad anni di servizio nel pubblico. 

Come ben si sa, le dichiarazioni mendaci sono perseguiti penalmente, come affermato dall’art. 495 del codice penale: ”Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona è punito con la reclusione da uno a sei anni”.

Tra le dichiarazioni mendaci ci sarebbero quelle di diversi interinali e dipendenti di strutture convenzionate che hanno superficialmente tralasciato di specificare di aver lavorato tramite agenzie interinali e strutture non pubbliche, comunicando soltanto il luogo di lavoro presso una struttura pubblica, aggiudicandosi così un punteggio intero.

In sostanza, non solo le dichiarazioni mendaci dovrebbero essere perseguite penalmente, ma anche la beata ignoranza di molti nell’aver omesso l’esatta posizione lavorativa, oltre che il rischio di esclusione dalla procedura concorsuale.

A conclusione del concorso più discusso degli ultimi anni appare evidente che la graduatoria risulterà falsata e si ritroveranno numerosi vincitori gli idonei senza alcun diritto, se non quello di essere dichiarati tali. 
La speranza è l’ultima a morire anche in questo caso. L’auspicio è che sia fatta chiarezza dall’amministrazione e sia svolta davvero una veritiera valutazione dei titoli dei candidati. 

Ai posteri l’ardua sentenza. 

Redazione NurseTimes

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