Undici voti a favore e otto contrari alla mozione della maggioranza. Con questi numeri il Consiglio regionale dell’Umbria ha respinto le dimissioni della governatrice Catiuscia Marini, coinvolta nello scandalo dei concorsi truccati in sanità e invitata a “recedere dalle dimissioni ai sensi dell’articolo 64, comma 3 dello Statuto regionale”.
La mozione è passata grazie anche al voto favorevole della stessa Marini, che ha spiegato: “Il mio è un voto tecnico per partecipare alla discussione. E il presidente di una Regione non può essere sottoposto a nessun tipo di ricatto. Deve avere tutta l’autonomia e la serenità di fare una riflessione esclusivamente politica. Non c’è un game over che nasce dal farsi da parte del presidente della Regione”.
E ancora: “Non lascio macerie. Non le lascio nel sistema sanitario né nel bilancio. La decisione di chi viene eletto deve essere presa in autonomia, non può essere accerchiata o viziata. Ho sempre difeso la Regione, anche dai partiti e dal mio partito. Io so che ho sempre agito con onestà, in buona fede e con rispetto della legge. So che ho commesso errori, politici e umani, ma ho sempre rispettato la legge”
.Questo il testo dell’articolo chiamato in causa: “Nell’ipotesi di dimissioni volontarie non determinate da ragioni personali, il Presidente della Giunta deve motivarle di fronte all’Assemblea legislativa. L’Assemblea, a maggioranza assoluta dei componenti, può invitarlo a recedere dalle dimissioni. Entro quindici giorni il Presidente comunica davanti all’Assemblea se intende confermare le dimissioni o recedere dalle stesse”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.perugiatoday.it
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