Coronavirus, a Oristano si muore in Pronto soccorso

Situazione fuori controllo all’ospedale San Martino, dove decine di pazienti stazionano per ore al piano terra in attesa di un letto.

E’ davvero drammatica la situazione al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano. Se ai piani superiori si lavora a scartamento ridotto per la carenza di personale (o non si lavora affatto, come nel caso del reparto di Medicina, ancora chiuso e in attesa della conclusione della sanificazione dopo il focolaio delle scorse settimane), al piano terra il sistema è completamente fuori controllo.

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Come rivelato da La Nuova Sardegna, nella giornata di domenica ben trenta pazienti stazionavano in spazi che abitualmente ne ospitano una decina. E una ventina di questi era lì da più di un giorno, in attesa di capire quando sarebbe finita l’odissea. Senza altri reparti che li possano ospitare, sono ormai seguiti da due medici e quattro infermieri in turno di giorno, da un medico e quattro infermieri in turno di notte. A conti fatti, un medico per trenta pazienti.

Al Pronto soccorso, in attesa di un letto in un altro reparto, si comincia anche a morire. È successo ad alcuni pazienti arrivati già in condizioni molto critiche e probabilmente col destino già segnato. Ma intanto è successo. Tutto questo perché l’ospedale di Bosa, dove gli ordini di servizio chiedevano di mandare i pazienti, è già saturo e non può accogliere altri malati. Così il numero delle persone ospitate al Pronto soccorso è cresciuto ora dopo ora, con i medici che dagli altri reparti portavano le barelle al piano terra per evitare di far trascorrere ore di attesa in sedia a rotelle a chi aveva bisogno di un letto.

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