Coronavirus e nuovo Dpcm, Speranza: “Sul passaporto vaccinale la linea è quella dettata dall’Ue”. Locatelli: “Una sola dose di vaccino ai soggetti già infettati”

Nell’annunciare la firma del nuovo Dpcm a opera del premier Mario Draghi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato come il problema delle nuove varianti abbia portato il Governo a un inasprimento delle misure. “Il principio guida del nuovo Dpcm – ha detto –, adottato dopo un ampio confronto con Parlamento e Regioni, è la tutela della salute come questione fondamentale e faro, linea guida essenziale. Per ricostruire il Paese, per lo sviluppo del Paese, bisogna vincere la pandemia. La curva dà segnali robusti di ripresa e risalita e facciamo i conti con varianti temibili come quella inglese, ma anche la sudafricana e la sudamericana. Sul passaporto vaccinale la linea è quella dettata dall’Ue, ma ancora è presto”.

Il ministro ha dedicato un pensiero all’ormai ex commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri: “Voglio esprimere un ringraziamento a nome di tutto il Governo al commissario Arcuri, che ha svolto un lavoro importante in una condizione difficilissima. E’ prerogativa del presidente del Consiglio scegliere nuovi collaboratori: è stato fatto per alcuni componenti del Governo e per ruoli decisivi, come il capo della Protezione civile, e potrebbe succedere ancora. Ma ora dobbiamo lavorare tutti insieme, perché l’obiettivo è dare risposte alla sfida tremenda che abbiamo davanti a noi”.

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Alla conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi per illustrare il prossimo Dpcm è intervenuto anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, che ha affrontato il tema delle varianti del virus: “Per la variante brasiliana la sfida è il contenimento: bisogna intervenire chirurgicamente con zone rosse ed evitare che si diffonda in altri contesti. Questa doppia strategia si dovrà accompagnare a un monitoraggio stretto anche delle incidenze e un forte supporto alle vaccinazioni. Al contempo la circolazione della variante inglese è maggioritaria e lo sarà sempre più: ha più elevata trasmissibilità e il modo migliore di contrastarne la trasmissibilità è ridurre le occasioni di trasmissione”.

Di varianti ha parlato pure Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità: “Un dato significativo è la maggiore diffusione dei contagi da varianti tra la popolazione più giovane, finora invece meno colpita dal virus. Abbiamo evidenze chiare sul fatto che la variante inglese è più trasmissibile nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni, nelle quali vi è un aumento del numero di casi infetti. Tuttavia questo maggiore potere infettante non si associa a una patologia più grave. Quanto all’efficacia dei vaccini, la variante inglese non mostra resistenza, mentre per la brasiliana sono stati segnalati casi di reinfezione che non dovrebbero però connotarsi con forme di particolare gravità”

Locatelli ha parlato poi di vaccini: “Per quanto riguarda i soggetti che sono stati già infettati in passato, mercoledì sarà diffusa una circolare del Dipartimento generale della prevenzione del ministero della Salute, per la quale c’è stato un parere sia dell’Aifa sia del Css. Essa stabilisce che per i soggetti già infettati ci sarà una sola dose di vaccino, in quanto l’infezione svolge di fatto un ruolo di ‘priming’. Questo con la sola eccezione dei soggetti immunodepressi”.

Infine il commento sul Dpcm espresso dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini: “E’ un Dpcm non last minute, che segna un cambio di passo e un nuovo metodo. I tempi sono fondamentali per non arrecare nuovi disagi ulteriori ai cittadini. C’è un cambio nel metodo, perché il Dpcm è improntato alla massima condivisione possibile. La risoluzione del Parlamento è la stella polare, poi la condivisione si è estesa a Regioni, Province, Comuni. Abbiamo cercato di acquisire il punto di vista degli amministratori, accogliendo alcune proposte, come la partenza delle misure restrittive dal lunedì. Abbiamo assunto un’altra proposta delle Regioni, quella di un tavolo per valutare i 21 parametri. Sarà un tavolo tecnico, ma sarà anche un momento in cui bilanciare i criteri e valutare se sarà necessario un cambiamento”

Redazione Nurse Times

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