Coronavirus, Francia e Germania verso un nuovo lockdown

Oltralpe durerà un mese e sarà più flessibile rispetto a quello della primavera scorsa. La Merkel propone una soluzione “light”. In Spagna si pensa a chiusure su base regionale.

Secondo quanto riferito da BFM-TV, a partire dalla mezzanotte di domani la in Francia scatterà un nuovo lockdown nazionale di un mese: durerà un mese e sarà più flessibile rispetto a quello della primavera scorsa. “Evitare che i francesi partano per il prossimo weekend prima del nuovo confinamento – si legge sul sito dell’emittente transalpina -. Sarà accordata una tolleranza per il rientro dalle vacanze”.

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Entrando nello specifico, le scuole materne ed elementari resteranno aperte, ma le superiori e le università dovranno fermarsi. Questa decisione dovrà essere confermata oggi dalla riunione del Consiglio di difesa e poi da quella del Consiglio dei ministri.

La Francia ha registrato 523 nuovi decessi per coronavirus, il massimo dallo scorso aprile. Sono i dati forniti dal ministero della Salute, che ha contato inoltre 33.417 nuovi casi in 24 ore, con un incremento del 60% rispetto a martedì scorso. Va precisato che il dato sui decessi non comprende solo le morti segnalate negli ospedali nelle ultime 24 ore, ma include anche le 253 morti avvenute nelle case di riposo negli ultimi quattro giorni.

Un lockdown light a partire da mercoledì 4 novembre, valido per tutto il mese sull’intero territorio nazionale, potrebbe essere esser alle viste anche in Germania

. La proposta che la cancelliera Angela Merkel sottoporrà oggi alla riunione con i governatori dei Land, secondo quanto riferisce la Bild, prevde la chiusura di bar, ristoranti, centri sportivi, teatri e cinema, mentre rimarranno aperte scuole e asili. Saranno vietati gli assembramenti di persone e le manifestazioni pubbliche.

Chiusure sono previste anche in Spagna, ma per il momento soltanto a livello regionale. Lo stato d’emergenza varato dal premier Pedro Sanchez qualche giorno fa ha dato la libertà alle Regioni di chiudere i propri confini, se necessario. Pare che a questo stiano pensando Andalusia, Madrid e Castilla y León, che hanno già chiesto un parere ai loro comitati tecnico-scientifici in vista del ponte di Ognissanti. Il presidente dell’Andalusia, Juan Manuel Moreno, ha ammesso in un’intervista a Cadena Cope di essere “molto pessimista sulla possibilità di mantenere aperta la regione questo fine settimana”. E ha aggiunto: “Il numero di ricoverati e di terapie intensive ci fa pensare che non sia il momento giusto per autorizzare flussi di persone che entrano e escono dalla regione”.

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