Coronavirus, in Puglia si indaga su vaccini a persone fuori lista. Emiliano: “Reato punibile con l’arresto”

Alcune dosi del siero Pfizer sarebbero state somministrate ad amici e parenti di medici.

Il governatore pugliese Michele Emiliano ha incaricato gli ispettori del Nirs (Nucleo ispettivo regionale sanitario) di verificare i corretti adempimenti nella somministrazione dei vaccini anti-Covid ed eventuali irregolarità nella gestione delle liste.

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L’iniziativa fa seguito all’attività investigativa che i Nas stanno svolgendo in tutta la Puglia e riguardanti la somministrazione del siero solo a chi, in base al Piano strategico nazionale, risulta inserito nell’elenco dei soggetti prioritari, ovvero operatori sanitari e sociosanitari, ospiti di Rsa e addetti ai servizi collegati. Le Asl consegneranno presto ai carabinieri gli elenchi dei vaccinati, mentre la Regione ha chiesto di nominare una lista di supplenti per garantire la dose a chi rientra nelle categorie stabilite dalla fase 1.

I militari stanno facendo luce su presunti casi di somministrazione “fuori lista”

nelle province di Barletta-Andria-Trani, Bari e Brindisi. Al momento non vi sono denunce presentate in Procura, ma c’è il sospetto che alcune dosi del vaccino Pfizer siano state ricevute da amici e parenti di medici. Comunque l’attività del Nirs nelle Asl pugliesi “sarà in ausilio e non si sostituirà a quella dei carabinieri del Nas e delle Procure”, spiega la Regione in una nota.

“Chi ha fatto vaccinare persone che non erano nella lista di quelle prioritarie ne pagherà le conseguenze – ha dichiarato Emiliano –. Si tratta di un reato, il peculato, che può essere punito anche con l’arresto. Le verifiche sono in corso, ma i casi sarebbero un numero minimo”.

Redazione Nurse Times

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