Giorgia "E sebbene sono consapevole che il rischio che sto correndo sia notevolmente alto, non è una questione di superficialità o di eroismo, ma è la sensazione di sapere che quello che ho scelto di fare mi piace davvero".
Nelle parole di Giorgia, giovane infermiera neo laureata assunta da poco presso l’ASST di Cremona, tutta la grinta e la grande determinazione nell’affrontare questa emergenza sanitaria
“A soli 22 anni e laureata da quasi un mese, non sono riuscita nemmeno a realizzare la fine di questo percorso che mi sono subito trovata in prima linea a fronte di questa emergenza sanitaria che coinvolge la nostra nazione.
Le difficoltà sono molteplici: dall’indossare sempre tutti i DPI (dispositivi di protezione individuale come i guanti, la maschera o la tuta), al rapportarsi con i parenti che costantemente chiedono notizie dei loro cari. Quando chiamano ci si deve staccare un attimo da quello che si sta facendo perché passano le giornate aspettando quella telefonata; dunque si cerca di dare loro qualche informazione nei limiti delle possibilità, fino alla paura di prenderci il virus perché “siamo umani anche noi”.
E lo ammetto, da una parte ho paura anche io, vivo situazioni di tensione, angoscia e stress; ma dall’altra ciò che più mi spinge ad andare avanti è la curiosità di imparare, di acquisire sempre più esperienze e competenze e aiutare le persone. Mi è stato detto “ma io fossi in te avrei aspettato che passasse tutto.. ma chi te lo fa fare?”.
E sebbene sono consapevole che il rischio che sto correndo sia notevolmente alto, non è una questione di superficialità o di eroismo, ma è la sensazione di sapere che quello che ho scelto di fare mi piace davvero.
Sono una nuova arrivata nel mondo del lavoro e proprio per questo motivo non pretendo nulla, ma ribadisco che non è affatto semplice, soprattutto dal punto di vista emotivo, nonostante le soddisfazioni siano state tante fino ad ora: i “grazie” infiniti al telefono, le dediche, i messaggi sui social, qualche sorriso strappato ai pazienti. La mia speranza è che da un momento come questo ne usciremo cambiati, più istruiti, con tanta voglia di vivere e imparando a considerare la salute come il bene più prezioso da preservare. Un pensiero qualsiasi di una neolaureata qualsiasi“.
Giuseppe Papagni
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