Lâazienda statunitense ha chiesto lâautorizzazione allâuso di emergenza Fda e quella allâimmissione in commercio condizionale allâEma.
Efficace al 94,1%, con punte del 100% se si considerano le forme gravi di coronavirus. In piĂš, si può conservare per un mese nel frigorifero di casa. Eâ il vaccino realizzato da Moderna, casa farmaceutica americana che ha chiesto lâautorizzazione allâuso di emergenza alla Food and Drug Administration (Fda) e lâautorizzazione allâimmissione in commercio condizionale allâAgenzia europea per i medicinali (Ema).
Lo ha fatto sulla scorta dei dati molto promettenti giunti dallâanalisi di efficacia dello studio Cove di fase 3, che ha coinvolto 30mila volontari, tra cui 196 casi di Covid-19 (30 gravi), ed è stata condotta in collaborazione col National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), diretto da Anthony Fauci e parte dei National Institutes of Health (NIH), e con la Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda).
Lâefficacia del vaccino era stata dimostrata nella prima analisi ad interim su 95 casi. Lâanalisi odierna si basa invece su 196 casi di Covid, di cui 185 nel gruppo placebo, contro 11 casi nel gruppo mRna-1273 (questo il nome del farmaco). Lâazienda sostiene che il suo prodotto âcontinua a essere generalmente ben tolleratoâ, e che âad oggi non sono stati identificati seri problemi di sicurezzaâ. Lo studio Cove ha superato i 2 mesi di follow-up mediano dopo la vaccinazione, come richiesto dalla Fda per lâautorizzazione allâuso di emergenza.
La stima puntuale dellâefficacia del vaccino risulta dunque del 94,1%. Un endpoint secondario ha analizzato i casi gravi di Covid-19. Tutti e 30 si sono verificati nel gruppo placebo e nessuno nel gruppo vaccinato con mRna-1273. âAd oggi, nello studio si è verificato un decesso correlato a Covid-19 nel gruppo placeboâ. Lâefficacia era coerente âper etĂ , razza, etnia e genereâ. I 196 casi di Covid-19 includevano 33 over 65 e 42 volontari appartenenti a minoranze. Ă in corso una revisione continua dei dati di sicurezza, e la societĂ sottolinea di non aver identificato ânuovi gravi problemi di sicurezzaâ.
Sulla base di analisi precedenti, le reazioni avverse piĂš comuni includevano dolore al sito di iniezione, affaticamento, mialgia, artralgia, mal di testa ed eritema o arrossamento al sito di iniezione. Tali reazioni sono aumentate in frequenza e gravitĂ dopo la seconda dose. Moderna conferma che presenterĂ i dati dello studio Cove in una pubblicazione sottoposta a revisione. Inoltre ha chiesto di poter andare avanti con le revisioni continue (rolling review), giĂ avviate con le agenzie regolatorie internazionali: Agenzia europea dei medicinali, Health Canada, SwissMedic, Agenzia di regolamentazione dei medicinali e prodotti sanitari del Regno Unito (Mhra), ministero della Salute in Israele e AutoritĂ per le scienze sanitarie a Singapore.
Non solo. Lâazienda intende chiedere la prequalifica o lâEmergency Use Listing allâOrganizzazione Mondiale della SanitĂ (Oms). E precisa che la riunione del Comitato consultivo sui vaccini e sui prodotti biologici correlati della Fda per lâesame del pacchetto di dati sulla sicurezza e sullâefficacia di mRna-1273 âsarĂ probabilmente programmata per giovedĂŹ 17 dicembreâ. Infine prevede che i Centri statunitensi per il controllo delle malattie e prevenzione (Cdc) stilino le raccomandazioni sui gruppi che dovranno essere vaccinati in via prioritaria, mentre la spedizione delle dosi ai punti di distribuzione del vaccino inizierĂ dopo aver ottenuto lâautorizzazione per lâuso di emergenza negli Stati Uniti.
Redazione Nurse Times
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