“Apprendiamo con piacere dagli organi di stampa che il Governo si è reso conto delle grosse criticità rappresentate dal comma 283 bis, introdotto con un emendamento in manovra finanziaria, e dei rischi che lo stesso potrebbe comportare. Si tratta di una modifica alla legge 42/99, che concede una deroga anche a chi non ha i titoli abilitanti per l’iscrizione agli albi professionali, purché abbia lavorato 36 mesi negli ultimi dieci anni”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, commenta la notizia della presentazione alla Camera di un ordine del giorno sulla controversa questione della deroga all’iscrizione ordinistica per le professioni sanitarie.
Nel documento, a prima firma Maria Teresa Bellucci (FdI), si richiede di valutare anche elementi qualitativi ai fini della suddetta iscrizione agli elenchi speciali. “Siamo stati i primi a segnalare la problematica – continua De Palma –, perché è una norma a nostro parere scritta male, che si presta a pericolose interpretazioni. Ribadiamo ancora il principio secondo il quale nessuno può improvvisarsi professionista sanitario senza possedere conoscenze, competenze e capacità comprovate da un idoneo corso di studi e dal riconoscimento da parte delle istituzioni formative a ciò abilitate”
.E ancora: “Pur confermando le nostre perplessità e tutte le riserve possibili su un provvedimento come questo, riteniamo positivo che il Governo abbia accolto l’Odg presentato dalla deputata Bellucci in relazione all’introduzione di criteri qualitativi, oltre quelli previsti. Nel testo si afferma, recependo in pieno il nostro allarme, che la genericità degli elementi temporali, non accompagnata da elementi qualitativi, potrebbe determinare una vera e propria sanatoria per i soggetti che hanno esercitato al di là di quel che era loro consentito, cioè per gli abusivi che esercitano una professione sanitaria senza averne titolo”.
Conclude De Palma: “In ragione di questo, troviamo incomprensibile l’avvenuta introduzione di norme che producono un grave impatto sul sistema professionale attraverso l’utilizzo di un siffatto espediente legislativo. Ci chiediamo, in definitiva, se non fosse stato meglio dedicare alla questione uno specifico provvedimento in cui dettagliare i destinatari e gli obiettivi sottesi, invece di creare un potenziale varco anche per taluni abusivi che, lo ribadiamo con le parole del documento, non devono e non possono essere in alcun caso salvaguardati da istituzioni e leggi dello Stato”.
Redazione Nurse Times
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