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Ecco a voi Messalina, la mascotte di Nurse Times!

È con grande piacere, cari lettori, che vi presento una mia grande amica (forse amante). È stata scelta all’unanimità dai vari autori per le sue incredibili doti da chiacchierona professionista, che le fanno urlare “Infermiere!” dalla mattina alla sera. Ma non solo…

È con grande piacere, cari lettori, che vi presento una mia grande amica (forse amante). È stata scelta all’unanimità dai vari autori per le sue incredibili doti da chiacchierona professionista, che le fanno urlare “Infermiere!” dalla mattina alla sera. Ma non solo…

Messalina è un bellissimo esemplare femmina di pappagallo cenerino a coda rossa (Psittacus erithacus) e vive a Roma, in zona Eur. Appartiene al paziente che assisto a domicilio (mi occupo di assistenza territoriale ad alta intensità) e da quando ho iniziato a frequentarla la mia vita è cambiata.

Da sempre amo gli animali, ma non avevo mai avuto modo di interagire con un uno di loro che fosse in grado di parlare, di ripetere, di chiamarmi per nome, di mandarmi a quel paese e di utilizzare il linguaggio verbale per chiedermi di giocare; facendo anche delle incredibili associazioni.

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Sì, avete capito bene: associazioni. Perché oltre a essere il miglior pappagallo parlante in assoluto (insieme al merlo indiano è il miglior uccello parlante al mondo) e a sviluppare un vocabolario eccezionale, una ricerca scientifica afferma che il pappagallo cenerino sia anche in grado di comprendere ciò che si dice

. E di rispondere a tono!

Messalina è un autentico spasso e con me ha legato davvero molto. Tanto che la madre del mio assistito ci definisce “amanti”… e non ha tutti i torti. Forse la piccola pennuta rivede in me il suo padrone, da tempo in coma e connesso a dei macchinari per poter sopravvivere. O forse c’è semplicemente una preoccupante alchimia… di quelle tanto naturali quanto inspiegabili. Che ci fa passare tante ore al mese in pressoché totale sintonia. Tra un dialogo e l’altro.

Eh sì, perché mentre mi dedico al mio paziente, lì in casa non fanno che risuonare continui: “Alessiooo! Infermiere! Bambolo! Vieni qua per favore! Me lo dai un bacio? Me fai alza’ la pressione! Amore mio! Vaffancu..! Dove si fa la cacca?” e roba simile, a cui non posso proprio non ribattere. Il mio equilibrio psichico, già di per sé precario, quanto potrà resistere?


Alessio Biondino

Redazione Nurse Times

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