La pandemia ha messo in evidenza il nervo scoperto della sanità mondiale: l’invecchiamento globale della popolazione richiede un maggiore investimento nelle cure primarie e territoriali.
L’invecchiamento della popolazione è tipicamente accompagnato da un aumento dell’incidenza delle malattie croniche non trasmissibili; a cui si aggiungono l’isolamento e condizioni socio-economiche che incrementano le disuguaglianze di salute.
Per rispondere ai bisogni espressi da fasce maggiormente vulnerabili, il progetto REACtion si propone di implementare soluzioni che favoriscano la permanenza dell’anziano al proprio domicilio e una maggiore accessibilità e qualità dell’assistenza socio-sanitaria a livello territoriale, attraverso la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC).
Tra i relatori, la Presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli, illustrerà il ruolo e la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. Inoltre, verranno presentate le esperienze di altri progetti affini rivolti all’anziano: il Progetto WelComTech, sviluppato nei territori del Verbano-Cusio-Ossola (VCO), Valle d’Aosta e Canton Ticino, il progetto La Cura è di Casa sul territorio novarese e VCO e il progetto CoNSENSo, sperimentazione conclusa, che ha coinvolto Piemonte, Liguria, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Carinzia, Slovenia.
Come spiega Alberto Dal Molin, ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale e responsabile del progetto REACtion: “E’ necessario esplorare modalità innovative di gestione dei cambiamenti legati all’invecchiamento della popolazione, che impattino sulla salute e sulla qualità della vita dell’anziano. Attraverso la sinergia tra enti con competenze diverse e il confronto con altre esperienze; contiamo di poter agire in maniera efficace per migliorare il welfare di comunità”.
REACtion è un progetto di cooperazione transfrontaliera, finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg Italia-Svizzera 2014-2020. I destinatari sono gli anziani over 65 anni, i caregiver e gli Infermieri di Famiglia e Comunità (IFeC) operanti nei Comuni della Casa della Salute di Santhià; dei Distretti sud e urbano di Novara, per il versante italiano, e dei Distretti di Locarno e della Vallemaggia per il versante svizzero.
I partner del progetto sono l’Università del PIemonte Orientale,l’Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e cura a Domicilio (ALVAD), le ASL di Novara e Vercelli e l’Università di Torino.
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