Infermieri

Fare l’infermiere non è una vocazione, ma una scelta

All’università nessuno ti insegnerà mai quanto sia difficile fino in fondo indossare l’armatura: già, perché tutti chiamano gli infermieri angeli, senza sapere che siamo più gladiatori nel bel mezzo di un’arena.

La prima volta che ho messo il fonendoscopio al collo, la prima volta che ho usato il laccio emostatico, la prima volta che sono riuscito a fare un prelievo; quando per la prima volta sono riuscito a gestire la terapia e la prima volta che il paziente mi ha chiesto di accompagnarlo a fare la TC: sono tutti ricordi che segneranno sempre quella linea di confine che divide me dall’infermiere che sono diventato.

All’università nessuno ti insegnerà mai quanto sia difficile fino in fondo indossare l’armatura: già, perché tutti chiamano gli infermieri angeli, senza sapere che siamo più gladiatori nel bel mezzo di un’arena.

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Nessuno ti insegnerà che un reparto é fatto di persone, perché quello che si vive sono solo lavoro e carte, così come nessuno ti biasimerà quando aprirai la busta paga.

L’infermiere non è una vocazione, ma una scelta, che inevitabilmente ti costerà fatica, tempo, stress e anche qualche malattia; la stessa scelta che dovrai difendere con le unghie e con i denti di fronte a chi ogni giorno ti tratta con disprezzo e soprattutto di fronte ai tuoi anni di studio, di lotta, di giornate passate a sgobbare! 

Quando il tuo percorso di studi finisce, inizi finalmente a toccare con mano cosa significa mettere piede in un reparto vuoto. A quel punto non sei più quello che guarda inerme persone col sudore alla fronte che tentano di strappare dalla morte qualche giovane vittima, ma sei quello che le mani le sta usando per contribuire a salvargli la vita.

Solo allora ti rendi conto che l’infermiere non è un eroe, ma una pedina nelle mani di Dio, Buddha, il destino o chi vuoi che sia e al suono del defibrillatore ti asciughi la fronte e torni a mettercela tutta, nonostante sai che le braccia cederanno, la schiena sarà distrutta e dopo ti toccherà gestire altri pazienti e ancora mille cose e nonostante sai che le lacrime devi trattenerle e il respiro lasciarlo dentro, mentre ti verrebbe voglia di spaccare tutto!

Se scegli di essere infermiere ti accontenterai ogni giorno di dover sopportare un peso troppo grande e leggerai la tua professione tra le prime voci dei lavori usuranti, quelli sottopagati e le categorie a rischio.

Se tornassi indietro non sceglierei mai di passare i miei giorni con una divisa addosso, ma di tutto questo te ne innamori follemente e allora non riesci proprio a farne a meno e, esattamente come i grandi amori, finisci per dargliela vinta e di passare tutta la vita insieme!

Ciro Pozzuoli

Redazione Nurse Times

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