Medici, infermieri, operatori socio sanitari. Tra le 47 persone che venerdì 15 gennaio si sono sottoposte alla prima vaccinazione Pfizer all’ospedale di Rovereto, in provincia di Trento, 12 hanno ricevuto per errore soluzione fisiologica (acqua distillata e sale,somministrazione che va sottolineato non comporta nessun rischio per la salute dei soggetti coinvolti) al posto del vaccino. Ora tutti e 47 dovranno sottoporti al test sierologico.
L’Azienda
A confermare l’episodio è l’Azienda provinciale per i servizi sanitari del Trentino che in una nota ribadisce che l’incidente — che non avrà ripercussioni fisiche sui sanitari — «riguarda un’unica seduta vaccinale, a fronte di oltre 12 mila vaccinazioni fino ad ora somministrate». Il caso è emerso durante le verifiche previste dai protocolli di controllo utilizzati dalle strutture sanitarie aziendali. «Nello specifico — spiega ancora l’Azienda sanitaria — le checklist prevedono una comparazione tra dosi preparate e somministrate e flaconi residui ancora integri che hanno permesso di evidenziare una possibile mancata somministrazione». Di qui per l’appunto il richiamo di tutti e 47 gli operatori interessati per un controllo anticorpale.
Chi risulterà già vaccinato procederà con la seconda somministrazione, chi scoprirà di aver ricevuto una iniezione senza siero ripartirà dalla prima. Ma come è potuto accadere? Da una prima ricostruzione pare che l’errore sia avvenuto al momento della somministrazione: normalmente il vaccino viene infatti diluito con della fisiologica. E da quanto verificato c’è stato uno scambio dei flaconcini. «Quando un flaconcino viene utilizzato, normalmente viene messo da parte — spiega il direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria di Trento, Antonio Ferro — In questo caso specifico non è stato messo da parte, l’ipotesi più plausibile è che sia stato riempito nuovamente con soluzione fisiologica e poi da lì sono state aspirate le dosi che sono poi state somministrate». E in attesa degli esiti, in mattinata i carabinieri del Nas hanno fatto una prima ispezione all’ospedale di Rovereto, acquisendo le mail di richiamo. Ma, allo stato attuale, non ci sarebbero profili penali.
Redazione Nurse Times
Fonte: corriere.it
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