Sono passati vent’anni da quando la professione infermieristica è entrata nell’università, ha saputo però raccogliere le sfide, adeguarsi ai tempi che cambiavano?
“Direi sostanzialmente sì, ormai abbiamo una generazione infermieri formati all’università. La formazione universitaria fortemente voluta da chi ci ha preceduto, perchè ha auspicato e lavorato affinché ciò avvenisse.
La formazione Universitaria da la possibilità di affrontare le sfide del sistema sanitario, del sistema sociale in maniera costruttiva, perché impone di ragionare criticamente su quelle che sono le evidenze scientifiche e le conoscenze.
Noi abbiamo di fronte un panorama sanitario fortemente modificato negli ultimi 20 anni, siamo passati da un contenitore unico che era l’ospedale per acuti, alla necessità di spostare i nostri cittadini sul territorio perché hanno bisogno di essere assistiti e presi in carico nei loro luoghi di vita familiare nelle loro comunità di riferimento.
Gli infermieri questa sfida l’hanno raccolta hanno lavorato in questi anni tra mille difficoltà, però hanno lavorato producendo i primi risultati, i primi esiti e noi ancora di più dobbiamo fare affinché i nostri giovani professionisti realizzino che l’assistenza infermieristica deve essere erogata fuori dall’ospedale; realizzino
Questa la sfida che i giovani infermieri e le nuove generazioni hanno di fronte.
È una sfida che una regione come la Calabria, avendo le potenzialità per raccoglierla, perché ha lavorato molto in quest’ultimo anno e mezzo, credo che possa veramente diventare un laboratorio per sperimentare modelli organizzativi assistenziali innovativi anche perché la regione deve vincere la sfida dell’uscita del commissariamento…e non vinci le sfide quando non fai innovazione”.
Una brevissima riflessione la dottoressa Sasso nel suo intervento dice che nell’università e nei corsi di laurea in infermieristica servono maestri più che docenti, condivide questa fotografia?
“Molto, perché io nella mia carriera professionale ho sempre in mente l’esempio dei miei maestri. Anche io ho avuto dei maestri, tutti noi abbiamo dei maestri…sono quelli che ci guidano e ci orientano e che se anche non ci sono più, il pensiero che ci hanno lasciato e la motivazione che ci hanno trasmesso è la stessa che poi ogni professionista si possa dietro e si porta dentro…”
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