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Gli infermieri al neo Ministro “rilanciare il Servizio sanitario pubblico, riprendere a investire nel capitale umano”

FNOPI: “Buon lavoro al ministro Speranza. Prioritario rilanciare il Servizio sanitario pubblico, contrastare le disuguaglianze e riprendere a investire nel capitale umano. Gli infermieri pronti a collaborare”

FNOPI: “Buon lavoro al ministro Speranza. Prioritario rilanciare il Servizio sanitario pubblico, contrastare le disuguaglianze e riprendere a investire nel capitale umano. Gli infermieri pronti a collaborare”

“Il nuovo ministro della Salute ha sicuramente un compito importantissimo nei confronti dei cittadini e della loro salute e degli oltre 1,5 milioni di operatori sanitari che se ne occupano quotidianamente: riportare il Servizio sanitario nazionale a essere la prima scelta per i cittadini e per professionisti sanitari, i primi alle prese sempre più con difficoltà di accesso, disuguaglianze e ticket elevati, i secondi con gli effetti di anni di blocco del turnover, carenze patologiche e condizioni di lavoro sempre più difficili. Per farlo è necessario rilanciare gli investimenti nel Ssn, a partire dal suo capitale umano, sia dal punto di vista assunzionale che della maggiore valorizzazione delle competenze professionali”.

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Questo il commento a caldo di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) alla nomina di Roberto Speranza a ministro della Salute.

Pesa molto, sottolinea la presidente FNOPI: il problema delle carenze del personale soprattutto alla luce degli effetti di Quota100: di infermieri ne mancano oltre 50mila che con Quota 100 rischiano di aumentare fino a 75mila e con i normali pensionamenti ancora di più.

E ancora: mettere a terra in tutte le Regioni l’innovazione organizzativa già prevista sulla carta per rispondere alle vecchie e nuove fragilità, un piano nazionale di contrasto alle disuguaglianze ma anche la riduzione del peso dei ticket sanitari che in alcuni casi rendono il Servizio Pubblico meno concorrenziale del canale privato.

“Nell’immediato – aggiunge – è importante accelerare anche sul Nuovo Patto per la Salute al quale è legato il destino dei 3,5 miliardi di aumento del Fondo Sanitario Nazionale per gli anni 2020-2021, e non solo”.

Barbara Mangiacavalli, al di là delle scelte politiche cha hanno determinato la formazione del nuovo Governo, lancia un appello diretto al neoministro della Salute Roberto Speranza “al quale gli oltre 450mila infermieri iscritti agli ordini augurano un proficuo lavoro, soprattutto in sinergia con chi la salute dei cittadini la difende ogni giorno in prima linea”

, sottolinea.

Nella bozza di nuovo Patto per la Salute vi sono anche importanti e apprezzabili novità per la professione infermieristica a partire dalla previsione su tutto il territorio nazionale della figura dell’infermiere di famiglia, una delle maggiori innovazioni per l’assistenza sul territorio, già effettiva in alcune Regioni benchmark e che secondo numerosi sondaggi richiede oltre l’85% dei cittadini.

“In ballo – prosegue Mangiacavalli – da chiudere a stretto giro ci sono anche molti altri importanti provvedimenti come l’accordo Stato-Regioni sugli ospedali di comunità che deve essere approvato subito e che con la mancata intesa in Stato-Regioni subito prima della pausa estiva, può essere varato come decreto già da adesso proprio dal ministro della Salute. Non è solo questione di volontà politica, ma di attenzione verso i veri bisogni dei cittadini”.

“Siamo certi che il nuovo ministro – aggiunge la presidente degli infermieri – affronterà queste priorità e che lo farà garantendo il confronto e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Gli infermieri, che ogni giorno, 24 ore su 24, sono accanto a chi soffre assistendo chi ne ha bisogno, sono pronti a collaborare con tutti: Associazioni di cittadini e pazienti, Istituzioni, tutte le altre professioni, mondo scientifico e accademico”.

“Ringraziamo Giulia Grillo per il lavoro svolto sin qui e per l’impegno a sostenere il Ssn, i cittadini e i professionisti sanitari che ne fanno parte”

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