Hpv: un problema serio anche per gli uomini

I virus è stato rilevato nel liquido seminale del 10% dei maschi sessualmente attivi.

Al rischio di condilomi e tumori, come conseguenza di una infezione genitale da papillomavirus (HPV), nell’uomo si aggiunge anche la minaccia dell’infertilità. “Il virus dell’HPV si lega agli spermatozoi, riducendone la capacità fecondante – spiega il professor Salvatore Sansalone, specialista in Andrologia all’Università di Tor Vergata a Roma –. La stagione estiva è quella in cui si vedono moltiplicare esponenzialmente le infezioni a causa di comportamenti sessuali disinvolti e rapporti non protetti”.

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L’HPV nell’uomo non solo è una spiacevole infezione: i ceppi 6 e 11 a basso potenziale oncogeno sono responsabili di circa il 90% delle infezioni. Circa il 65-70% degli uomini contrae una infezione nel corso della vita, e molti studi hanno ormai verificato la presenza del DNA del virus nel liquido seminale. Le conseguenze dell’infezione possono essere una lesione asintomatica in cui il maschio è un portatore sano che funge da serbatoio trasmettendolo alla partner, oppure una lesione manifesta con condilomi, tumori e papillomi faringei (10,1% nell’uomo vs il 3,4% nelle donne e nel 15-20% di quelli che non riescono a procreare).

L’HPV è stato rilevato nel liquido seminale del 10% circa dei maschi sessualmente attivi, il virus ha la capacità di legarsi agli spermatozoi influenzando negativamente la vitalità spermatica, la morfologia, la motilità e aumentando la frammentazione del loro DNA. Secondo uno studio apparso su Biomedical Research, su 229 campioni di liquido seminale si è proposto di ricercare la presenza di DNA del virus che è stato riscontrato nel 16,6% dei casi: anche quelli con un solo ceppo a basso rischio presentavano una viscosità alterata mentre quelli positivi a più ceppi presentavano ipospermia e altri fattori prognostici negativi. Mentre un’altra ricerca ha riscontrato una prevalenza di DNA del papillomavirus nel liquido seminale nel 11,4% nella popolazione generale e nel 20,4% dei pazienti inferitili.

“Già lo scorso anno – prosegue Sansalone – l’OMS aveva diffuso i numeri delle infezioni sessuali calcolandone un milione di casi ogni giorno nel mondo (nella fascia di età tra i 18 e i 49 anni e senza includere proprio l’infezione da HPV) ma sappiamo che in estate i numeri aumentano e non solo tra i giovanissimi”.

Il 15-20% dei teenager confonde la contraccezione con la prevenzione delle infezioni trasmesse sessualmente. La pillola, quindi, protegge da una gravidanza indesiderata, ma nulla può contro le infezioni da patogeni tipiche come clamidia, papillomavirus e la sifilide, una vecchia conoscenza tornata alla ribalta negli ultimi anni. Uno su dieci inoltre non usa il preservativo (dati della Società Italiana di Contraccezione) e la maggior parte dei maschi ritiene che l’HPV colpisca solo il sesso femminile.

Da un punto di vista anagrafico, sono i giovani, in generale, i principali protagonisti del sesso a rischio durante i mesi estivi, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Proprio l’HPV è quella maggiormente diffusa e per la quale oggi esiste un vaccino dapprima offerto alle ragazze per proteggerle dal rischio di condilomi e tumori della cervice uterina e dell’ano e oggi consigliata anche alla giovane popolazione maschile.

Se il rapporto non è consumato con il partner abituale, il preservativo è indispensabile sia nei rapporti anali che vaginali, ma è fortemente consigliato anche nei rapporti orali, che sono ad alto rischio per alcune infezioni come la sifilide e la gonorrea. Tutte le infezioni sessualmente trasmesse, oltre all’HIV, sono in aumento: i centri infettivologici italiani negli ultimi 3-4 anni hanno notato un incremento pari a più del doppio dei casi di sifilide, così come sottolineato dall’Italian Conference on AIDS and Antiviral Research e da società scientifiche come ADOI, l’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani.

Cos’è l’HPV – Esistono più di 100 ceppi di virus HPV che vengono trasmessi sessualmente o attraverso qualsiasi contatto pelle a pelle nell’area genitale. Gli HPV a basso rischio causano principalmente la formazione di verruche su genitali, ano, bocca e gola, mentre i ceppi ad alto rischio, come il 16 e il 18, sono associati a tumori.

Come si trasmettono le infezioni – Le infezioni sessualmente diffuse si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale), tramite lo sperma, la secrezione pre-spermatica, le secrezioni vaginali, la saliva, o con il contatto diretto della pelle nella zona genitale, delle mucose genitali, anali e della bocca. Altra via di ingresso nell’organismo è il sangue (tramite contatto con ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing eseguiti in ambienti non adeguati) e con il passaggio dalla madre al nascituro durante la gravidanza, il parto o l’allattamento.

Redazione Nurse Times

Fonte: InSalute News

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