ROMA – Manca ancora un piccolo passo, ma c’è chi lo considera una formalità. Così, a meno di clamorosi colpi di scena, i Collegi Ipasvi degli infermieri si trasformeranno in Ordini professionali. Il condizionale è d’obbligo, almeno sino a quanto il Ddl Lorenzin non venga approvato anche dal Senato dopo aver ottenuto il via libera dalla Camera.
Trappole e colpi di scena non dovrebbero essercene visto che gli accordi parlamentari prevedono il voto anche a Palazzo Madama senza modifiche del testo licenziato da Montecitorio.
La conversione definitiva in legge del provvedimento, consentirà anche ufficialmente di celebrare il passaggio da Collegio degli infermieri a Ordine professionale, anche a dispetto delle ultime resistenze che sembravano essere emerse proprio in dirittura d’arrivo del disegno di legge Lorenzin, con quel rinvio del voto sull’articolo 4.
Il traguardo è ad un passo e anche per questo la presidente nazionale della Federazione Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, si spinge già oltre, parlandao di uscita dal tunnel dopo dieci anni di stallo. “Finalmente è quasi legge un provvedimento atteso praticamente dalla quasi totalità di chi lavora nel servizio pubblico e dalla stragrande maggioranza di chi opera nella sanità
” commenta la presidente degli infermieri italiani“Gli infermieri – aggiunge – sono ormai da decine di anni professionisti laureati e non aveva più senso mantenere l’obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza. Ora, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, per loro ci sarà una tutela ordinistica che favorirà non solo i professionisti, ma anche per gli stessi cittadini, offrendo armi efficaci ad esempio contro l’abusivismo, che infanga l’operato di centinaia di migliaia di professionisti e pone a rischio la salute degli assistiti”.
In attesa del voto finale anche in Senato, è tempo comunque di ringraziamenti da parte della Mangiacavalli: “Ringraziamo i parlamentari e il relatore del provvedimento, il ministro della Salute e tutti quelli che hanno consentito finalmente di sbloccare l’impasse in cui questa norma si trovava da anni. Gli oltre 440mila infermieri che operano in Italia dimostreranno ora ancora di più la loro professionalità e la loro capacità, come fanno ogni giorno nei luoghi di lavoro accanto agli assistiti, perché sia riconosciuto ovunque il valore della nostra professione che non deve mai smettere di crescere. E noi con lei”.
Salvatore Petrarolo
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