Il protocollo ERAS ("Enhanced Recovery After Surgery", ovvero miglior recupero dopo un intervento chirurgico) è nato con l'obiettivo di garantire al paziente, dopo l'intervento, un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane
Il protocollo ERAS (“Enhanced Recovery After Surgery”, ovvero miglior recupero dopo un intervento chirurgico) è nato con l’obiettivo di garantire al paziente, dopo l’intervento, un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane.
Il protocollo ERAS prevede la collaborazione attiva del paziente (e, se possibile, dei suoi familiari) e si basa su alcuni accorgimenti che devono essere presi nella fase precedente ed in quella successiva all’intervento.
I protocolli ERAS, sembrano rappresentare una soluzione alle complicanze chirurgiche garantendo un ritorno più rapido alla normale vita quotidiana del paziente. L’obiettivo principale è quello di aiutare il recupero del post-operatorio del paziente minimizzando lo stress psico-fisico determinato dall’intervento attraverso un percorso multidisciplinare pianificato.
Le attuali implementazioni sembrano a favore dei progetti ERAS e sembrano sottendere ad un cambiamento radicale nell’approccio assistenziale chirurgico rivisitando pratiche consolidate ormai da tempo ma che sembrano anche incidere negativamente sul percorso post-operatorio.
Il programma ERAS si suddivide in tre momenti:
Gli interventi considerati nei protocolli ERAS sono:
Rispetto al protocollo tradizionale, l’attuale programma ERAS ha compiuto diversi passi in avanti, includendo multipli interventi (items) che attenuano lo stress chirurgico, mantengono le normali funzioni fisiologiche e garantiscono un recupero rapido post-operatorio.
Attualmente i protocolli ERAS coinvolgono non solo chirurghi, ma anche anestesisti, nutrizionisti e dietisti, fisiatri e fisioterapisti, infermieri e naturalmente il paziente stesso. Il concetto chiave è che mentre ogni singolo item da solo ha scarsa rilevanza, la sinergia di multipli interventi impatta notevolmente sul recupero post-operatorio.
Sembrano sicuramente un’innovazione nel campo della chirurgia mini-invasiva, e dimostrano per ora di migliorare i risultati a breve termine nella chirurgia addominale, sono tuttavia ancora da perfezionare e da ampliare con studi scientifici mirati, richiede la collaborazione e partecipazione attiva di molte figure professionali e del paziente stesso.
Marica Scotellaro
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