Il mio compleanno in corsia ai tempi del Covid-19: un giorno ricco di silenzi, di vuoti, di mancanze

Sicuramente questo compleanno lo ricorderò per tutta la mia vita. Un compleanno strano, anomalo. Per certi versi terribilmente triste ovviamente. Un compleanno che mai e poi mai mi sarei immaginata di dover vivere. Il primo compleanno che passo senza le persone che amo.

Isolata. In una città deserta, una città fantasma, che mette i brividi. Non posso passare questo giorno con nessuno della mia famiglia, nessuno dei miei amici. Nessuno.

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Nessun abbraccio, nessun bacio. Nessun brindisi, nessun sorriso. Ricorderò per sempre questo giorno ricco di silenzi, di vuoti, di mancanze.
Di abbracci non dati, di carezze non ricevute, di affetti lontani.

Ripenserò a questi giorni e ricorderò l’immensa fatica di noi infermieri, il sudore, gli occhi gonfi di lacrime, il dolore e la paura.
La paura di andare a lavorare.
La paura di non posizionare correttamente la mascherina o la visiera.
La paura di sbagliare.
La paura di sentirmi fragile.
La paura di non essere all’altezza.
La paura di poter contagiare i miei cari.
Mi ricorderò dei solchi sulla faccia causati dalla mascherina e delle visiere appannate.
Del lago di sudore sotto quel terribile camice e del respiro corto sotto quegli scafandri infernali. Delle lacrime dei miei colleghi e delle nostre preoccupazioni.

Quello che ci salva in questi giorni grigi è la speranza negli occhi di chi si affida a noi, è l’incredibile forza di noi infermieri, del nostro coraggio e dell’amore profondo per la nostra professione.

Quest’anno i miei regali di compleanno sono i sorrisi dei miei pazienti, i disegni dei miei bambini e il conforto dei miei colleghi.
Ripenseró a tutto questo come a un ricordo lontano. E sarò orgogliosa.

Orgogliosa di aver superato tutto questo insieme. Orgogliosa di poter dire “ce l’abbiamo fatta ancora una volta”. Orgogliosa di fare il lavoro più gratificante che esista per me.

Federica Romano

Redazione Nurse Times

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