Infermieri

Il prof. Cavicchi a Matera “L’informazione infermieristica va coordinata”

Il prof. Cavicchi, docente all’Università di Roma Tor Vergata, intervenuto il 7 ottobre a Matera (VEDI) intervistato da NurseTimes offre sul tema una chiave di lettura importante sul ruolo dell’informazione infermieristica

Ivan Cavicchi, protagonista più volte di NurseTimes, raggiunto dai nostri microfoni, riconoscendo l’importanza dell’informazione infermieristica, racconta il suo punto di vista.

“L’espressione informazione infermieristica è un po’ una strategia delle strategie; nel senso che sono tanti tipi di informazione che vanno coordinate:

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  • informare la società sull’infermiere è un conto;
  • informare la politica è un altro conto;
  • informare il proprio collega è un altro conto.

Quindi quando parliamo di formazione dobbiamo entrare nell’idea di una strategia di strategie ed il primo problema che si crea è coordinarle”.

Secondo il prof. Cavicchi per coordinarle bene bisogna innanzitutto avere le idee chiare su quello che è la professione infermiere, su cosa dovrebbe essere l’infermiere.

Oggi l’infermiere “…è una professione in divenire non è una professione completamente esplicata rispetto alle norme che lo definiscono, e quindi nella battaglia anche di completare la professione in questo divenire le strategie di comunicazione e formazione sono fondamentali.
Vorrei ricordare che l’obiettivo finale di queste strategie non è tanto mettere a disposizione degli altri dei dati, delle cose, ecc. ma è convincerli, sapendo che noi riusciamo a convincere gli altri sulle nostre tesi sono se questi altri credono a quello che noi diciamo se abbiamo la credibilità se siamo affidabili”.

Continua Cavicchi “…quindi la tutela dell’immagine professionale non è tanto un banale vezzo deontologico, ma diventa la condizione per essere presi sul serio; cioè diventa la condizione fondamentale in ragione del quale noi siamo creduti. Se la gente non crede a noi non la convinceremo mai. Questo lo dico anche pensando alla crisi fiduciaria che oggi abbiamo in generale, tra professioni e società, tra medicina e società, tra sanità e Società”.

 

Giuseppe Papagni

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