Continua il progressivo innalzamento dei requisiti minimi per l'accesso alla pensione
In commissione lavoro sono partite diverse proposte per la revisione della normativa vigente in tema di requisiti pensionistici; l’INPS, infatti, ha preferito non attendere gli sviluppi della discussione politica; l’Ente ha emanato la propria circolare che conferma il progressivo aumento dei requisiti minimi per l’accesso alla pensione.
Intanto è fresco di cronaca il licenziamento “per gravità” e senza preavviso della collega dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia accusata di aver risposto in tempi troppo lunghi ad un allarme durante il suo turno notturno.
L’accusa è quella di essersi addormentata mentre prestava servizio nel reparto di neonatologia e non abbia quindi risposto tempestivamente all’allarme dell’incubatrice che suonava durante il suo turno di lavoro.
La donna, cosi come si apprende da fonti ospedaliere, non è stata comunque sorpresa a dormire; dagli “elementi induttivi” raccolti dall’Ufficio Provvedimenti, pare che non svolgesse correttamente da tempo il proprio dovere di notte.
L’episodio in questione riapre ancora la porta dei lavori definiti usuranti e fa riemergere le polemiche circa l’età pensionabile per determinate occupazioni come può essere quella sanitaria.
Nell’ottobre 2016 è uscita la lista delle nuove tipologie di lavori usuranti in lizza per l’APE SOCIAL. Si tratta della versione “social” dell’anticipo pensionistico, compreso nell’elenco il personale sanitario con particolare riferimento al personale di sala operatoria. I lavoratori nati tra il 1951 e il 1953 compresi nelle categorie elencate godono di importanti novità. Nel 2017, con almeno 63 anni di età, richiedere l’anticipo pensionistico ben 3 anni e 7 mesi prima della soglia d’età pensionabile fissata dalla legge Fornero.
Rimane da porsi la domanda. Come mai alla vista di ripetuti episodi di inottemperanza della collega, l’Ente ospedaliero non abbia provveduto tempestivamente a collocare la donna in un altro reparto? E perché non l’è stato concesso un turno di servizio più in linea con le sue carenze psico-fisiche.
Lasciando a chi di dovere l’aspetto legale della questione speriamo nella riassunzione dell’Infermiera. Essa è attualmente disoccupata; solo con la riammissione in servizio potrà sperare nella pensione!
Francesca Perego
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