Un infermiere si è reso protagonista di un gesto eroico tra l'indifferenza dei presenti che, anziché aiutarlo, ha preferito scattare selfies e video con lo smartphone
“Io non ti mollo”.
Riccione. Questa la frase ripetuta più volte dall’Infermiere mentre veniva colpito ripetutamente da pugni in testa e al volto. È così ha fatto. Non ha lasciato andare il ladro tunisino che aveva appena derubato un ragazzino sull’autobus, ripulendogli lo zainetto.
Questa è la parte bella del racconto. Poi che l’altra parte della storia che vede protagonisti i passeggeri dell’autobus che non hanno mosso un dito per aiutare l’Infermiere 30enne originario del Camerun a bloccare il criminale.
L’Infermiere, a Riccione insieme ad un paziente disabile, avrebbe potuto fare finta di non vedere i due tunisini che saccheggiavano lo zaino, invece ha cercato di fermarli.
È riuscito a bloccarne solo uno, mentre l’altro si è dato immediatamente alla fuga abbandonando il complice. Non appena le porte dell’autobus si sono aperte, i due sono finiti fuori dal mezzo di trasporto, continuando a combattere a terra, sotto lo sguardo dei passanti.
I più facevano finta di nulla, i più giovani riprendevano la scena con il cellulare o si scattavano selfies. Nessuno si è mosso se non per scattare foto.
“Io non ti mollo” continuava a ripetere l’uomo che, intento a bloccare il ladro per le gambe veniva ripetutamente colpito con cazzotti in testa senza sosta.
Fortunatamente un motociclista, vista la scena, si è fermato per aiutare il ragazzo bloccando il tunisino.
Nel frattempo stava sopraggiungendo dal lato opposto della strada un ragazzo magrebino uscito dall’ex hotel Le Conchiglie.
Infine i presenti hanno chiamato il 112 richiedendo l’intervento dei carabinieri che, giunti sul posto, hanno fermato il ladro. Poco dopo anche il complice è stato scovato ed arrestato.
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