La Federazione Ipasvi trova un nuovo alleato sulla vicenda delle società scientifiche

Nota congiunta della presidente nazionale Barbara Mangicavalli con il suo omologo della Federazione delle società medico-scientifiche italiane, Franco Vimercati. “Lavoreremo assieme per linee guida efficaci e responsabili”

 

ROMA – “Tutte le Società scientifiche e le Associazioni professionali che esprimono una qualità scientifica, potranno partecipare alla realizzazione, con l’Istituto superiore di Sanità, delle linee guida che faranno da riferimento per la responsabilità professionale secondo la legge 24/2017, la cosiddetta legge “Gelli”. Il lavoro congiunto e sinergico di tutte le professioni e delle Federazioni di valenza nazionale che le rappresentano ha dato i suoi frutti“. La presidente nazionale della Federazione dei Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, torna sulla vicenda relativa alle società scientifiche e alla famigerata soglia di sbarramento del 30 per cento di rappresentatività. Lo fa attraverso una nota congiunta firmata con Franco Vimercati, presidente della Federazione delle società medico scientifiche italiane.

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La nota di chiarimento del Ministero della Salute del 23 ottobre sui criteri di selezione e rappresentatività per l’iscrizione nell’elenco di chi avrà onori e oneri nella proposta e condivisione delle linee guida per l’attività di tutte le professioni sanitarie, apre le porte alle società scientifiche e associazioni e non si ferma ad una loro valutazione meramente quantitativa“.

Il ministero infatti, tra gli altri chiarimenti, specifica che dove in una determinata “disciplina” o “specializzazione” o “area” o “settore” di esercizio professionale non dovesse esserci alcuna società scientifica o associazione tecnico-scientifica che possieda i requisiti di rappresentatività previsti dal decreto, in fase di prima applicazione e per consentire la formazione del primo elenco di società scientifiche e associazioni professionali, saranno valutate tutte le società scientifiche e le associazione tecnico-scientifiche che ne abbiano fatto richiesta e abbiano una “adeguata rappresentatività” non solo numerica  nella disciplina o specializzazione o area o settore di riferimento.

 

Franco Vimercati, presidente Fism

Qualora dovesse mancare un parametro di riferimento a livello nazionale sul quale calcolare il  requisito richiesto dal decreto e non si fosse in grado di calcolare questa percentuale in relazione al numero totale degli specialisti e professionisti che operano nella “disciplina” o “specializzazione” o “area” o “settore” di riferimento, in questa fase di prima applicazione ci si può limitare a dichiarare il numero dei propri iscritti.

Questo perché, sottolinea il Ministro, la legge “Gelli” punta a consentire l’elaborazione di linee guida con riferimento a tutte le attività degli esercenti le professioni sanitarie.

 

Barbara Mangiacavalli, presidente Federazione nazionale Collegi Ipasvi

Circa le disposizioni normative a cui fare riferimento per individuare le  diverse “specializzazioni e/o discipline”, e dell’ “area o settore di esercizio professionale” citate nel decreto del 2 agosto, per quanto riguarda i medici, gli odontoiatri, i veterinari, i farmacisti e gli psicologi, il decreto si riferisce alle specializzazioni previste dai decreti ministeriali sul riordino delle Scuole di specializzazione e alle aree e alle discipline previste dal Dpr 484/1997 (“Regolamento recante la determinazione dei requisiti per l’accesso alla direzione sanitaria aziendale e dei requisiti e dei criteri per l’accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale”) o l’appartenenza ad una disciplina o ad un’area specifica.

Per le altre professioni sanitarie, le aree di riferimento sono quelle individuate dalla legge 251/2000 (“Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica”), tranne che per gli infermieri che faranno riferimento a un’altra nota inviata dall’ufficio legislativo del Ministero in cui si identificano sei aree: area cure primarie -servizi territoriali/ distrettuali; area intensiva e dell’emergenza urgenza; area medica; area chirurgica; area neonatologica e pediatrica; area salute mentale e dipendenze.

Il Ministero chiarisce poi l’applicazione delle regole previste per lo statuto, i comitati scientifici e la partecipazione dei sindacati.

La Federazione Ipasvi – afferma la presidente Barbara Mangiacavallisarà garante di tutto questo, compito come previsto nella risposta all’interpello specifico.  Per quanto ci riguarda – prosegue – faremo di tutto anche per favorire un’altra richiesta ministeriale: quella dell’aggregazione delle associazioni della stessa area professionale perché possano assicurare la maggiore rappresentatività dell’area di riferimento e essere individuate come un unico soggetto al momento della presentazione al Ministero della domanda di iscrizione all’elenco”.

Lavorare assieme per definire linee guida condivise tra tutti i professionisti della sanità, ognuno per la propria area di competenza e nell’interesse della corretta gestione della patologia del paziente – sottolinea Franco Vimercati, presidente della Federazione delle Società Medico Scientifiche italiane (Fism)è il valore aggiunto di linee guida efficaci e indispensabili per far decollare la legge 24/17”.

 

Redazione Nurse Times

Salvatore Petrarolo

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