La guida della rivista Starbene per eseguire un’intramuscolare ‘fai date’

Un titolo chiaro che non lascia dubbi “Iniezioni: la tecnica per farle bene. Imparare a iniettare un medicinale per via intramuscolare non è difficile. Ecco quali sono i passaggi fondamentali”.

L’articolo di Valentino Maimone, pubblicato sulla rivista specialistica di STARBENE (n. 20 in edicola dal 3 maggio) ci lascia alquanto perplessi per alcuni motivi che andremo subito ad esaminare.

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Andiamo ad esaminare quella che sembra essere una guida per aspiranti sanitari fai da te; una guida pratica che prometterebbe di trasferire il sapere in 4 soli punti, elaborata da una coordinatrice infermieristica di Torino, dott.ssa Cristina Faenzi.

Leggiamo insieme le indicazioni che ci vengono suggerite da questo articolo:

“Dall’antidolorifico per il mal di schiena al ciclo di antibiotici contro un’infezione respiratoria. Saper fare le punture può rivelarsi molto utile in mille occasioni. «Imparare a iniettare un medicinale per via intramuscolare non è difficile. Basta conoscere bene i passaggi fondamentali e rispettarli con cura», spiega la , coordinatrice infermieristica a Torino. Vediamo, in basso, quali sono.

  1.  PREPARA LA SIRINGA

Lava con cura le mani e asciugale bene. Poi inserisci l’ago della siringa (sterile e monouso) nella fiala del farmaco che dovrai iniettare. Ora comincia ad aspirare lentamente tirando su lo stantuffo. Appena finito, dai qualche piccolo colpo al corpo della siringa in modo da far salire in superficie le eventuali bollicine d’aria che si sono create durante l’aspirazione: per farle uscire, ti basterà spruzzare verso l’alto qualche goccia di medicinale”.

 

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI

Onde evitare il contatto con liquidi corporei è fondamentale utilizzare i dispositivi di protezione individuali come guanti monouso e occhialini protettivi per evitare la trasmissione di patologie. 

Raccomandare di non utilizzare i guanti é un comportamento da evitare, anche se la letteratura in merito indica che se la cute è integra non è necessario indossare i guanti, però si omette di dire che così si mette a rischio la salute sottovalutando il rischio biologico.

Eliminare le bolle d’aria facendo fuoriuscire goccioline di preparato dall’ago comporta la sostituzione dell’ago per evitare il contatto tra i tessuti superficiali ed il farmaco presente sulla parete esterna dell’ago.

Qualora si utilizzino siringhe preriempite é fondamentale non rimuovere le bolle d’aria presenti poiché esse servono per garantire il completo svuotamento dell’ago premontato per una completa somministrazione del prodotto.

“2 TROVA IL PUNTO
La zona migliore dove infilare l’ago senza rischi è quella dove non corrono grandi arterie o grosse vene, i nervi sono profondi e lo spessore del muscolo è massimo. Si chiama sede ventrogluteale e corrisponde a un muscolo nell’anca. Come la trovi? Fai così: se l’iniezione sarà sul lato destro del paziente, appoggia la mano sinistra sull’anca. Forma una “V” con il dito indice e il medio, mentre con la punta del mignolo e dell’anulare dovresti sentire il bordo dell’osso del bacino. Il punto in cui va inserito l’ago è quello al centro della ‘V'”.

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI

Esistono molte aree dove è possibile effettuare una iniezione intramuscolare ed altrettante aree dove poter fare un’iniezione sottocutanea. Ogni via di somministrazione ha aree dedicate e preferibili. La sede dorsogluteale non è più la sede preferibile per le intramuscolo. La tecnica raccomandato è quella del “tratto z” che permette di discostare i tessuti superficiali evitando la risalita del farmaco in superficie terminata l’iniezione.

Non è possibile generalizzare su ogni tipo di iniezione, di modalità di somministrazione e di farmaco da somministrare soprattutto attraverso le pagine di una rivista.

“3 INFILA L’AGO
Con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante, pulisci la parte eseguendo dei piccoli movimenti rotatori. Quindi, distendi la pelle con due dita e infila l’ago con un movimento svelto e deciso, come se stessi lanciando una freccetta. Non deve affondare completamente, ma restare visibile solo per un terzo della sua lunghezza (circa 1 cm). Premi lo stantuffo in modo lento e progressivo: per iniettare 1 ml di farmaco dovrai impiegare circa 10 secondi”.

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI

La cute non deve essere bagnata di disinfettante nel momento dell’iniezione. Questo serve ad evitare che il prodotto utilizzato per detergere la cute possa penetrare nei tessuti. Occorre attendere alcuni minuti che la cute si asciughi per via naturale.

Non è possibile generalizzare sulla lunghezza dell’ago che sia necessario far fuoriuscire dalla cute. Esistono siringhe preriempite con aghi che devono penetrare per tutta la loro lunghezza ed è necessario valutare la qualità dei tessuti dove andremo a somministrare il farmaco per determinare la profondità di iniezione.

Non è specificata l’inclinazione dell’ago a seconda della modalità di somministrazione. Queste affermazioni superficiali mettono in serio pericolo la vita dei lettori che crederanno essere in grado di autosomministrarsi qualsiasi farmaco.

“4 ESTRAI E TAMPONA
Quando avrai iniettato tutto il farmaco, estrai l’ago con un movimento deciso. Per farlo uscire senza problemi non piegarlo, ma mantienilo perpendicolare al corpo. Con l’altra mano, prendi un nuovo batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante e appoggialo sul punto di entrata dell’ago facendo pressione per 2-3 minuti al fine di evitare l’eventuale fuoriuscita di sangue”.

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI

Ancora una affermazione gravemente errata: il batuffolo di cotone utilizzato successivamente non deve essere imbevuto di disinfettante ma asciutto.

Un batuffolo imbevuto di disinfettante utilizzato dopo l’iniezione esporrebbe la persona a rischio di serie irritazioni cutanee.

“TRE COSE DA SAPERE

1 NON MASSAGGIARE LA PARTE una volta estratto l’ago: «Rischieresti di ostacolare il normale assorbimento del farmaco e potresti anche favorirne il ristagno in superficie», spiega la dottoressa Faenzi”.

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI

Massaggiare la parte dopo l’iniezione provoca la risalita del farmaco o di sangue proveniente da capillari l in superficie esponendo la persona a rischio di formazione di ematomi. L’assorbimento del farmaco non ha nulla a che vedere con il massaggio della parte.

2 EVITA DI ASPIRARE APPENA INSERITO L’AGO, per verificare l’eventuale presenza di sangue: «Un tempo si pensava che, in quel caso, si dovesse estrarre subito la siringa e ripetere l’iniezione. Era la procedura raccomandata per la sede dorsogluteale, ma oggi la letteratura scientifica dice che non serve».

3 NON È INDISPENSABILE INDOSSARE GUANTI in lattice e monouso: «È molto più importante lavare bene le mani e disinfettare con cura la parte dove iniettare il farmaco», conlcude l’esperta”.

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI

Ennesima grave affermazione della coordinatrice che, come già detto in precedenza, espone a grave rischio infettivo tutte le persone che seguiranno tale consiglio.

Purtroppo sia la coordinatrice dott.ssa Cristina Faenzi che il giornalista autore dell’articolo Valentino Maimone dimenticano nei vari passaggi, di raccomandare ai propri lettori di affidarsi comunque a personale sanitario infermieristico, per evitare seri problemi alla salute, cittadini ignari che grazie alla loro fantomatica guida potrebbero affidarsi a manovre fai da te poco corrette e non rispondenti alle linee guida scientifiche internazionali.

Massimo Randolfi

Massimo Randolfi

INFERMIERE: Nato a Bari, fondatore di Nurse Times e amministratore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", la sua passione per l'infermieristica, l'informazione e per l'informatica lo porta ad essere l'anima tecnica del progetto www.nursetimes.org

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