La Spezia, i sindacati alzano la voce sulla carenza di organico

“Manca una gestione corretta della sanità. Siamo a un punto di non ritorno”.

A La Spezia la carenza di organico è un problema serio. Lo hanno evidenziato, nel corso di un’apposita conferenza stampa, le sigle sindacali unite sulla sanità locale, riportando alcuni dati significativi, relativi agli ultimi anni. “Nel 2015 – ha detto Luciana Tartarelli (Fials)ci sono stati 52 pensionamenti e sono stati assunti 28 infermieri (dalla mobilità) e 7 tempi determinati. Nel 2016 sono andate in pensione 39 unità e sono stati assunti 59 infermieri. Nel 2017 ci sono stati 41 pensionamenti e 45 assunzioni di infermieri. Nel 2018, ad agosto, i pensionamenti risultano 38 e le assunzioni sono 45: 2 ostetriche, 15 infermieri delle agenzie interinali, 3 tecnici di radiologia”.

Secondo i sindacati, la carenza si aggira intorno alle 30-35 unità, per un comparto composto da 1.703 persone, di cui 1.004 infermieri. Non si tratta, tuttavia, di un dato certo, come precisa Alessandra Guazzetti (Cgil): “In realtà l’azienda non ci ha mai dato un modello di dotazione organica per poter capire quante persone mancano realmente. Il dato deriva da quello che in Asl V è stato pagato al 31/12/2017 di straordinario per una cifra pari a 978mila euro, che corrispondono a 30 assunzioni mancate. Queste cifre di straordinario raffigurano una disorganizzazione gestionale tale che, anche assumendo 30 o 50 unità, si continuerebbe a produrre una cifra di straordinario inaccettabile, mirato a servizi ben precisi dove risultano figure delle agenzie interinali (la cifra di straordinario esula dal pagamento delle agenzie interinali). Abbiamo chiesto più volte all’azienda di affrontare questa problematica, ma ad oggi questo tavolo non ci è stato dato”.

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Su questa tematica pare evidente la mancanza di dialogo con l’Azienda sanitaria spezzina. Così Salvatore Currenti, responsabile sanità Cisl: “L’azienda ci ha contestato il fatto di aver abbandonato il tavolo delle trattative. Ci siamo ritrovati in una situazione drammatica come Asl V spezzino perché tutti i servizi sono carenti di personale, mai così tanto come in questi anni. Ad oggi mancano 10 assistenti sociali, 8 tecnici della prevenzione, 6 educatori, 5 radiologi, 6 tecnici di laboratorio e da anni non si fa nessun tipo di prevenzione scolastica, né tantomeno educazione alimentare o sessuale. Negli anni passati abbiamo mandato avanti questa Azienda, che ha gestito sempre l’ordinario con lo straordinario. Questo non lo accettiamo più. Dalla prossima riunione, se ci convocheranno, andremo con il contratto e lo dovranno applicare alla lettera”

.

Un’altra problematica riguarda i lavoratori che sono fuori profilo (ad esempio infermieri o tecnici di prevenzione che svolgono attività amministrative), situazione inammissibile secondo i sindacati. “Questa Azienda non è più in grado di prendersi le sue responsabilità – denuncia Massimo Bagaglia, segretario generale provinciale Uil Fpl. Ci biasima di aver abbandonato i tavoli della trattativa. Sarebbe interessante ricordare che a quei tavoli di trattativa ci siamo sempre stati noi. Siamo ormai decani e siamo gli stessi che andavano ai tavoli il 15 agosto e il 31 dicembre. Siamo a un punto di non ritorno, i sindacati hanno sempre fatto il loro”.

Secondo Alessandra Guazzetti, manca una visione d’insieme, soprattutto sul futuro della sanità spezzina: “Abbiamo aspettato quasi tre anni per avere un piano sanitario avallato dalla Regione e non c’è un’idea di sanità a livello locale. Ci si continua a muovere all’emergenza della quotidianità e i dati sullo straordinario ne sono la dimostrazione lampante, non c’è una politica sul territorio. I lavoratori sono costretti ad improvvisare perché dietro non c’è una politica di organizzazione. Ci sono proclami quando si annuncia l’apertura di nuovi servizi e strutture, ma poi non si fanno i conti con le persone che le devono gestire”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.Gazzettadellaspezia.it

 

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