L’Asl Toscana Centro dichiara guerra alle liste d’attesa

Niente Cup per tutti i controlli successivi al primo. A fissare gli appuntamenti saranno gli specialisti dell’Azienda.

Una rivoluzione nel sistema di prenotazione e di gestione delle visite mediche e degli esami. Nell’Asl Toscana Centro è previsto che, entro la fine di luglio (per 15 discipline mediche e per 36 diversi esami strumentali), il certificato del medico di famiglia servirà solo per prenotare il primo appuntamento. Per tutti i successivi controlli, niente Cup: a fissarli saranno gli specialisti dell’Azienda sanitaria. Il piano nasce per abbattere le liste d’attesa e per evitare lo spettro dello stop all’intramoenia.

L’Asl corre così ai ripari dopo le disposizioni del ministero della Salute e della Regione, in cui si minaccia di sospendere l’intramoenia nelle discipline che faranno registrare troppa differenza nei tempi d’attesa tra la libera professione e il regime pubblico. La soluzione parte dallo stop al “certificatificio”, un modello sperimentato negli ultimi due anni in Oncologia. L’Azienda sanitaria ha constatato che le prime visite rappresentano solo “una quota minore rispetto al totale della domanda”: tradotto, il grosso degli appuntamenti fissati attraverso il Cup sono secondi accessi, visite di controllo.

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Separare i due flussi significa anche razionalizzarli, prevederli, tenerli sotto controllo e quindi gestire l’offerta di prestazione in base ai picchi di domanda. Il piano, infatti, prevede anche di rafforzare i settori dove c’è più richiesta, di calibrarla a seconda dei singoli territori, concordando le strategie con i primari. Il nuovo sistema ha già iniziato a entrare in funzione dal 1° giugno. A Firenze

e a Pistoia lo schema è stato attivato per le gastroscopie, uno dei settori più in difficoltà nell’Asl Toscana Centro. Via via, toccherà alle altre discipline che comprendono le più richieste dai pazienti: dalle visite oculistiche, cardiologiche e ginecologiche, fino alle Tac e alle risonanze magnetiche.

Il piano prevede anche nuovi investimenti in personale e in attività aggiuntiva (gli straordinari di medici e infermieri). Anche la sanità privata convenzionata sarà utilizzata per rimediare ai ritardi e per bilanciare domanda e offerta di prestazioni, ma, precisano dall’Asl, senza incrementi economici. “Con questo piano dovremmo riuscire ad abbattere le liste d’attesa e anche ad evitare il rischio di uno stop alla libera professione – spiega una fonte ufficiosa dell’Asl -. L’azienda è convinta di riuscire a mantenere separate le liste d’attesa tra pubblico e intramoenia”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere Fiorentino

 

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