L’azienda sanitaria Toscana Sud Est assume 85 infermieri, Nursind avvisa: “Ne servono almeno 250”

Il responsabile territoriale del sindacato autonomo, Claudio Cullurà, apprezza il cambio di passo dell’azienda. “Ma sono ancora tante le questioni da risolvere”

 

AREZZO – L’apertura c’è ma con riserva: perché a conti fatti restano discrepanze tra le proposte dell’Azienda Sanitaria Toscana Sud Est e le necessità di un territorio che abbraccia le città di Arezzo, Siena e Grosseto. Ad esprimere questa posizione attendista ma non del tutto critica è il sindacato autonomo degli infermieri Nursind. “Apprezziamo che si torni a trattare su argomenti tabù come la dotazione organica, ma vigileremo su tempi e modi di attuazione del piano di assunzioni presentazione dall’Azienda Sanitaria” dichiara Claudio Cullurà che del Nursind è responsabile territoriale. Quella che, per certi versi, è una buona notizia va però maneggiata con cura perché, come ricorda Culluràgià in passato ci siamo arenati sulle distanze tra le richieste di parte sindacale e le proposte dell’Azienda”.

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Intanto si è cominciato a discutere nei giorni scorsi e la prossima settimana inizieranno gli incontri con i vertici aziendali: sul tavolo della trattativa non ci sarà solo il piano assunzioni che, sostiene Nursind, “per l’Area vasta Toscana Sud-Est sono meno della metà del fabbisogno organico”. Le carenze strutturali sono soprattutto nei pronto soccorso e nelle sale operatorie delle strutture di Arezzo, Siena e Grosseto.

 

Claudio Cullurà, responsabile territoriale Nursind

Né bastano, a giudizio di Cullurà, le nuove assunzioni alle quali si sta procedendo in questi giorni: gli 86 infermieri immessi in ruolosono una cifra da rivedere se paragonata all’estensione e alla popolazione dell’area della nuova azienda

” sostiene il responsabile territoriale di Nursind. “Secondo le nostre stime – ragione Cullurà – sono almeno 250 i posti da coprire, solo per quel che riguarda il settore infermieristico”.

A cui si aggiunge il personale di supporto: “Il piano prevede l’assunzione di 50 operatori socio sanitari, un numero insufficiente a tamponare la perdurante carenza di personale nei veri reparti. Chiediamo – sottolinea Cullurà – quanto meno di allinearci ai numeri proposti dalle altre aziende toscane, come base di partenza per quanto riguarda i modelli di dotazione organica”.

Insomma, a giudizio di Nursind, il cambio di passo da parte dell’Azienda sanitaria c’è se è vero, come è vero, che sino a Natale la stessa sosteneva che non c’era alcuna lacuna da coprire sul piano del personale. La questione assunzioni resta centrale ma Cullurà non trascura altri temi di discussione che saranno al centro del confronto con i vertici aziendali: “C’è da risolvere la questione del mantenimento delle quote di produttività che non potrà essere penalizzante per nessuno dei lavoratori delle due ex aziende aretina e senese. E c’è la questione della mobilità interna ed interaziendale, con l’adozione di un nuovo regolamento unico. Senza dimenticare – conclude Cullurà – la trattativa sull’orario di lavoro, la trasparenza nell’affidamento degli incarichi di coordinamento e delle posizioni organizzative oltre all’accelerazione sulle assunzioni dal concorsone Estar”. Per questo l’apertura del sindacato c’è ma con riserva.

Salvatore Petrarolo

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