L’Aadi ha presentato formale diffida il 29 gennaio 2018 nei confronti del Sant’Andrea in rappresentanza di alcuni suoi associati dimensionati a svolgere attività di carattere igienico domestico alberghiero
L’interrogazione ha come oggetto: diffida dimensionamento infermieri A.O.U. Sant’Andrea da parte dell’Associazione avvocatura di diritto infermieristico e violazione del decreto legislativo numero 97 del 25 maggio 2016.
Nella premessa del consigliere regionale si legge quanto segue:
“L’Aadi ha presentato formale diffida il 29 gennaio 2018 nei confronti del Sant’Andrea in rappresentanza di alcuni suoi associati dimensionati a svolgere attività di carattere igienico domestico alberghiero.
Dal 2 gennaio 2018 dai reparti degli associati è stato rimosso il personale di supporto (Oss) e quindi non è stata più garantita la continuità assistenziale. La normativa sia nazionale che regionale e la giurisprudenza in maniera pressoché univoca chiariscono che le mansioni di carattere igienico – domestico – alberghiere vanno svolte dal personale di supporto (Oss ed Ass) e non dal personale infermieristico.
Nei reparti dei suddetti infermieri, le figure deputate alle attività igienico domestico alberghiere sono del tutto assenti durante l’orario serale e notturno ovvero ‘si rifiutano di svolgerle durante l’orario diurno replicando all’istante che non sono autorizzati dalla direzione generale a svolgere dette mansioni’.
Decreto legislativo n. 97 sulla trasparenza e sull’accesso agli atti dovrebbe essere parte integrante in ogni singola amministrazione”.
Considerato che:
Il capogruppo di “Fratelli d’Italia” interroga il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alla sanità della regione Lazio per sapere se intendono sollecitare l’azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea a porre in essere i provvedimenti necessari ad evitare che gli infermieri svolgano mansioni inferiori alla loro qualifica e professionalità adeguando la dotazione del personale a ciò destinato evitando così l’interruzione della continuità assistenziale (DPCM 12/01/2017), i disservizi per i pazienti e l’eventuale danno da risarcimento per l’azienda.
Si intende istituire una commissione d’inchiesta sui fatti accaduti nell’ultimo periodo nell’azienda per quanto riguarda le nomine delle posizioni organizzative, dove si è palesata una mala gestio dell’iter procedurale da parte della direzione generale e dove potrebbero scaturire denunce e conseguenti risarcimenti ai danni della regione.
“Sommessamente voglio ricordare che il decreto legislativo numero 97 del 25 maggio 2016 sulla trasparenza amministrativa e l’accesso documentale alla pubblica amministrazione deve essere prescrittivo non opzionale, pertanto la vigilanza sul rispetto di tali regole Deve essere puntuale e precisa, ma all’occorrenza sanzionatorio per chi non le rispetta” chiude l’interrogazione l’on. Ghera.
Massimo Randolfi
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