L’infermiere Francesco Falli nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana

L’infermiere Francesco Falli, autore di testi sul rischio clinico ed errori in sanità, è stato insignito del prestigioso titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana

Grande soddisfazione per il collega ligure,  dell’Asl 5 e vicepresidente di Opi La Spezia.

L’infermiere Francesco Falli, autore di testi sul rischio clinico ed errori in sanità, è stato insignito del prestigioso titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel rivolgere al collega le più sentite congratulazioni, riportiamo di seguito il messaggio di ringraziamento da lui postato su Facebook.


“Allora, oggi (ieri, ndr), fra i nuovi Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (quante maiuscole!), c’ero anche io.

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Cosa posso dire? Nulla, sono contento ed emozionato, anche un po’ confuso! Ringrazio tutti quanti mi hanno salutato ed espresso la loro amicizia. Credo di dover dire in questa circostanza qualcosa di ‘serio’: sono contento perché io sono uno che si sente “molto italiano”, e quando ho vissuto all’estero (in quella missione internazionale che la motivazione ricorda) lo facevo sentire sempre, nei miei discorsi, nei miei racconti. Non con arroganza, non con malizia; ma proprio perché credo che ognuno dovrebbe molto amare il proprio Paese.

Anche se sono consapevole che abbiamo ben più di un limite, come italiani. Come diceva Ennio Flaiano, l’italiano non teme l’inferno (le regole…), perché è un posto pieno di donne nude e dove – comunque – coi diavoli potremo trovare un accordo.
Ma amare il proprio Paese è un sentimento che potrebbe aiutare a renderlo migliore, come condividevo con un amico inglese che ne rideva con me al Cairo (ci beccavamo sui consueti stereotipi: lui con la pizza e io col maltempo), ma mi capiva, approvava e diceva : ‘Right or wrong, my Country!’. Tutto qua. Grazie!

PS: mentre scrivo queste parole penso ai miei genitori e a Nando, che sarebbero stati felici, oggi in piazza. E anche a due veri amici che non ci sono più: Ugo, che in spezzino mi avrebbe detto di tutto, e il vecchio Gigi, un ‘italiano d’Egitto’. Lui avrebbe meritato questo riconoscimento molto più di me e ne sarebbe stato follemente felice. Oggi lo ricordo con grande affetto. Ciao, Gigi, e grazie per avermi insegnato a volere bene all’Italia. Infine, e poi non vi stresso ulteriormente, grazie a Rosa, ai miei ragazzi e a tutti gli amici che mi hanno raggiunto oggi: l’ho apprezzato molto, anche se non sono riuscito a salutare tutti. E un saluto speciale al ‘mio’ sindaco, che insieme al sig. prefetto mi ha dato la pergamena: per me, un doppio piacere, caro Pierluigi…”.

La storia di Gigi che amava l’Italia senza averla mai vista

 

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