Mangia ostriche crude e dopo 2 giorni muore

Fatale il cosiddetto “batterio mangia-carne”, Vibrio vulnificus, che può dare luogo a infezioni del sangue piuttosto gravi ed è fatale fino al 50% dei casi

È accaduto lo scorso 10 luglio, in Florida (USA) e più precisamente a Sarasota: un uomo di 71 anni, dopo aver mangiato alcune ostriche, è deceduto. Come è stato possibile? Secondo il Dipartimento della Salute dello Stato, lo sfortunato anziano avrebbe consumato un mollusco crudo contaminato dal batterio chiamato “mangia-carne”, ovvero il “Vibrio vulnificus” (letale fino al 50% dei casi), che può causare anche gravi infezioni e dopo soli due giorni è sopraggiunta la morte.

A riportare la notizia, rilanciata da AdnKronos, è stato il quotidiano “’Tampa Bay Times” che ha anche riportato il commento dei funzionari del Dipartimento della Salute della Florida: “Si tratta di infezioni rare che si verificano maggiormente durante i mesi estivi, da maggio a ottobre”.

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Come ha fatto sapere il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sempre al “Time”, infatti, la maggior parte delle infezioni legate alle ostriche sono soprattutto a livello gastrointestinale e danno sintomi come febbre, diarrea e vomito. Nei casi più gravi, però, come accaduto all’uomo deceduto, si possono anche verificare infezioni della pelle e del sangue piuttosto importanti.

Il Vibrio vulnificus è un batterio gram-negativo, che si trova nelle acque di mare calde e che colpisce solo gli esseri umani e i primati. Appartiene alla famiglia delle Vibrionaceae, genere Vibrio, come il Vibrio cholerae. Ci si può infettare tramite contaminazione alimentare, ovvero attraverso l’ingestione di frutti di mare crudi o poco cotti (in particolare ostriche, come capitato allo sfortunato 71enne) o attraverso il contatto diretto di una ferita aperta col batterio.

In quest’ultimo caso le ferite solitamente presentano gonfiore, arrossamento fino ad arrivare a fenomeni di ulcerazione, necrosi e quindi morte tissutale. La ferita, se non adeguatamente trattata, potrebbe richiedere un intervento chirurgico e, nei casi più estremi, l’amputazione dell’arto colpito.

Come già detto, l’infezione da Vibrio vulnificus è contraddistinta da un’elevata mortalità, tanto che è stata la principale causa di decesso negli Stati Uniti correlata al pesce. Ovviamente si può combattere efficacemente tramite il ricovero ospedaliero e una terapia antibiotica mirata.

Alessio Biondino

Redazione Nurse Times

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