Massa Carrara, Uil Fpl all’attacco: “Infermieri domiciliari dimezzati. Pronti a denunciare l’Asl”

Il segretario territoriale del sindacato, Claudio Salvadori, sottolinea la cronicità riguardante l’Adi alla Casa della salute di Aulla.

Assistenza domiciliare infermieristica al collasso nella zona di Aulla: ci sono solo 5 unità di personale invece delle 9 necessarie a coprire un’area estesa, con una popolazione sempre più anziana che ha bisogno di aiuto. Ora basta. Se non si arriva a una soluzione che non sia fatta di chiacchiere, stiamo valutando con i legali se denunciare l’Azienda per interruzione di pubblico servizio”. Così Claudio Salvadori (foto), segretario della Uil Fpl di Massa Carrara. A suo dire, il servizio è sotto organico da mesi e la direzione infermieristica continua a fare “orecchie da mercante”, nonostante un bando emesso in estate per reclutare dipendenti nel più breve tempo possibile.

Prosegue il sindacalista: “Mentre l’azienda sanitaria continua a rimanere sorda alle necessità reali dei pazienti, si possono sprecare tante parole, si possono scrivere chilometri di regolamenti, ma è l’infermiere che resta solo, in trincea, in prima linea. È soltanto l’ennesima criticità che registriamo alla Casa della salute di Aulla, e stavolta riguarda l’Adi, l’assistenza domiciliare. La carenza di organico – solo 5 infermieri dei 9 necessari, quindi quasi la metà – sta minando il corretto supporto assistenziale, che dovrebbe essere prestato e garantito a tutti quei pazienti che necessitano quotidianamente di interventi di carattere sanitario e socio-assistenziale a domicilio”.

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E ancora: “Stiamo parlando di professionisti che per mestiere devono occuparsi di pazienti cronici, gravemente malati o allettati: serve impegno fisico, professionalità e capacità di svolgere un supporto psicologico. Senza contare, poi, che il servizio che fa capo ad Aulla deve coprire un territorio impervio della Lunigiana, con grandi distanze fra una frazione e l’altra: da Comano a Serricciolo, fino a Montedivalli; una miriade di frazioni. L’infermiere dell’Adi si trova a dover affrontare da solo qualsiasi situazione o patologia con pazienti di tutte le età ed è in grado di evitare l’allontanamento della persona dal proprio ambiente di vita, di sostenerlo in relazione alle difficoltà insite nella sua condizione”.

Conclude Salvadori: “Non si può svolgere un servizio così complesso, in modo corretto e completo per le varie esigenze di pazienti e famiglie, se non ci sono i numeri. Gli infermieri fanno il massimo, sopperendo alle mancanze, ma la direzione infermieristica aziendale continua a non trovare una soluzione, nonostante sia stata sollecitata da mesi. Avevamo chiesto di far uscire un bando urgente in estate per reclutare infermieri in tempi brevissimi, ma ancora non sono stati fatti nuovi inserimenti. E si continua a lavorare in condizioni al limite del collasso, mettendo in pericolo lavoratori e pazienti. Serve una soluzione concreta, subito. Altrimenti valuteremo se denunciare l’Azienda sanitaria per interruzione di pubblico servizio”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.voceapuana.com

 

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