Molise, bilancio positivo per l’Unità di degenza a gestione infermieristica

A due anni dall’inizio della sperimentazione, i risultati sono confortanti. Ora servono più posti letto per soddisfare le tante richieste.

Sono trascorsi due anni esatti dall’inaugurazione dell’Unità di degenza a gestione infermieristica dell’Asrem (Azienda sanitaria regionale del Molise), nata il 13 marzo 2017 come anello di congiunzione tra gli ospedali che hanno subito una diminuzione dei posti letto e le cure domiciliari, realizzando una rete tra infermieri e medici di Medicina generale.

In questo lasso di tempo, l’Udi molisana è riuscita a inserirsi nel territorio e centinaia di pazienti hanno usufruito dei servizi messi a disposizione dalla riorganizzazione dei Sistema sanitario regionale. Centrato, dunque, l’obiettivo di assistere i pazienti a bassa complessità clinica e ad alta complessità assistenziale, per evitare ricoveri inappropriati negli ospedali per acuti di Termoli e Isernia. Si tratta di una delle più importanti unità per l’Azienda ed è a totale conduzione infermieristica, sperimentata in collaborazione e con la supervisione delle direzioni di Distretto.

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Le Udi rientrano nel piano riorganizzativo sanitario, ma non comporteranno la chiusura degli ospedali. “Chi pensa che i nosocomi stiano per chiudere sbaglia – conferma Mariacristina Magnocavallo, coordinatrice dell’Udi Asrem Larino e presidente dell’Opi Campobasso-Isernia . Si assiste semplicemente a una metamorfosi delle unità, con la trasformazione di alcuni servizi e l’implementazione di altri, come l’Udi”.

Le Unità di degenza a gestione infermieristica si collocano all’interno dell’ospedale “Vietri” di Larino e dell’Ospedale di Comunità di Venafro, riconvertiti appositamente in ospedali territoriali di comunità, e contano 20 posti letto, con un organico composto da 9 infermieri turnisti che coprono l’arco delle 24 ore. Qui sono ricoverati i pazienti che hanno superato le acuzie, ma ancora bisognosi di assistenza, prima di poter tornare a casa.

L’elevato numero di pazienti che usufruiscono di questa struttura evidenzia, da un lato, la professionalità del gruppo impiegato e, dall’altro, la necessità di aumentare i posti letto al suo interno. In alcuni periodi dell’anno, infatti, le Udi sono state prese d’assalto e i 20 posti letto non soddisfano tutte le richieste: mesi come ottobre, novembre e dicembre hanno messo a dura prova le Unità. “Con l’aumento dei picchi influenzali – spiega Magnocavallo – abbiamo ricevuto un surplus di richieste. La nostra speranza è di avere a disposizione anche 30 o 40 posti letto per offrire i nostri servizi a chi ne ha necessità”.

Alle Udi si rivolgono principalmente i reparti di Chirurgia, Ortopedia, Cardiologia e Medicina d’urgenza dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Comparti in cui le richieste di degenza superano anche le due settimane, gravando pesantemente sul bilancio regionale, già assottigliato. Il ricovero nelle Unità infermieristiche consente quindi un importante risparmio in termini monetari, senza abbassare il livello di qualità del servizio offerto: “Si risparmia sul ricovero in ospedale per acuti, che ha un costo di circa 500 euro al giorno – precisa la coordinatrice dell’Udi Asrem Larino. I nostri servizi, invece, comportano una spesa di 150-200 euro al giorno. Così il costo viene a diminuire visibilmente e pesa meno anche sulle casse regionali”.

Col cambiare delle unità, cambiano anche le richieste del territorio, e anche le Udi devono aggiornarsi costantemente per stare al passo con le necessità: “Deve cambiare anzitutto la cultura – conclude Magnocavallo –. Bisognerebbe migliorare anche alcuni servizi, come il raccordo con i laboratori analisi e l’aumento delle misure di supporto”. A breve, inoltre, nell’Udi di Larino sarà attivato l’ambulatorio di Vulnologia, specializzato nella cura delle ferite difficili, in concomitanza con la riapertura della camera iperbarica. Si tratta di un servizio importantissimo, che consentirà al Molise di divenire polo d’attrazione per tutto il Centro e Sud Italia.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.primonumero.it

 

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