Continuano le vibranti proteste da parte di tutta la comunità infermieristica contro l’attacco mediatico in atto nel nostro paese (VEDI)
Un vero e proprio sport nazionale, una caccia alle streghe senza precedenti che sembra non fermarsi, titoloni di giornali dedicati a presunti INFERMIERI KILLER (VEDI).
Attraverso l’uso strumentale, una parte dei media nazionali sembra aver preso di mira i circa 440 mila professionisti infermieri italiani; che reagiscono e chiedono più rispetto.
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L’articolo di liberoquotidiano.it guidato da Feltri sotto accusa; anche il presidente del collegio ipasvi di Milano-Lodi-Monza e Brianza, dott. Muttillo chiede la sua rettifica attraverso una lettera inviata al direttore.
LETTERA APERTA AL DIRETTORE DI LIBEROQUOTIDIANO.IT VITTORIO FELTRI
Fuorviante, inappropriato e lesivo dell’immagine professionale: signor direttore di liberoquotidiano.it, solo in questo modo può essere definito il titolo che avete scelto per rappresentare la seconda ipotesi relativa alla morte della piccola Sofia. Un peraltro improbabile errore sanitario viene da voi mediaticamente trasformato in “infermiera killer”, presupponendo una volontà di omicidio.
Siamo consapevoli dell’importanza che i titoli hanno nel richiamare i lettori, e siamo altrettanto consapevoli del fatto che la professione infermieristica desti per sua natura interesse mediatico.
Ma questo titolo è inammissibile. In primo luogo nessuno può essere accusato senza prove, nemmeno in un titolo. Inoltre, e ciò è ben più importante, screditando il ruolo di un intero gruppo professionale non solo si va a svilire l’immagine e l’autorevolezza di professionisti che operano assiduamente a tutela dei propri pazienti e a sostegno di un sistema sanitario in evoluzione, ma si va addirittura a incrinare quell’importantissimo – vitale direi – rapporto di fiducia che ogni giorno, in centinaia di reparti, fra migliaia di letti, in momenti della vita complessi e spesso infelici, sta alla base della collaborazione fra paziente e sanitario per la buona riuscita del percorso di cura.
Questo titolo, lo ribadisco, è inammissibile. Il compito dell’ente ordinistico degli infermieri che rappresento è tutelare i professionisti ma anche i cittadini; intervenendo in caso di illeciti lesivi dell’immagine della nostra professione.
Quindi, considerato che la testata liberoquotidiano.it ha sede legale a MIlano, le chiedo di voler provvedere ai sensi degli articoli 8 della legge 47 del 1948 e 42 della legge 416/81 alla rettifica di quanto riportato nel citato articolo, con la collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato per l’articolo cui si riferisce la rettifica, precisando con chiarezza che attualmente non sono state ufficialmente riconosciute responsabilità e quindi rivolte accuse alla categoria professionale.
Se in difetto, provvederemo a intraprendere le iniziative necessarie a tutelare la reputazione e l’immagine professionale e istituzionale della nostra categoria.
Confidiamo nelle indagini della Magistratura e della Commissione Ministeriale, augurandoci che possa essere fatta luce quanto prima sulla vicenda, in risposta alla famiglia alla quale siamo particolarmente vicini.
Come presidente e giornalista, rinnovo inoltre la disponibilità a collaborare e a mettere a disposizione contributi editoriali anche per la vostra redazione, come del resto già avviene con altre testata giornalistiche.
Cordiali saluti,
Giovanni Muttillo
Presidente Ente Ordinistico IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza
Iscritto all’albo dei Pubblicisti – Ordine dei Giornalisti della Lombardia
