Infermiere dell’Emergenza

Napoli: telecamere a bordo delle ambulanze del 118 contro gli episodi di violenza a partire dal 15 gennaio 2020

“A partire dal 15 gennaio 2020 saranno attive le prime telecamere sulle ambulanze nel territorio di Napoli”. Questo è quanto comunicato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in seguito alle pressanti richieste da parte del personale sanitario del 118, quotidianamente aggredito fisicamente e verbalmente dalle persone che cerca di aiutare.

Si tratta solamente della prima di una serie di misure volte ad aumentare il livello di sicurezza dei professionisti della salute: “è prevista la realizzazione da parte dei presidi ospedalieri di sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali delle Forze di polizia”, prosegue la Lamorgese.

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“É massima l’attenzione del Viminale – sottolinea in una nota la ministra – sui gravissimi episodi di violenza ed aggressione agli operatori del 118 in città e in provincia di Napoli, avvenuti in questi ultimi giorni”. 

In riferimento alla nuove misure in vigore dal prossimo 15 gennaio Lamorgese le ha definite “uno sforzo operativo che verrà rafforzato per garantire sicurezza e tutela al personale sanitario quotidianamente impegnato a servizio della comunità”.

Anche la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri si è espressa attraverso il presidente Filippo Anelli, che ha lanciato un appello affinché si preveda la presenza stabile di posti di pubblica sicurezza di polizia nei Pronto soccorso di maggiore affluenza e la presenza di vigilantes sulle ambulanze nelle aree di maggiore criticità come, ad esempio, la città di Napoli. “Questa è diventata una vera emergenza – ha affermato Anelli – e lo Stato deve trovare le risorse economiche per attuare una risposta forte”.

Per prevenire gli episodi di violenza nei confronti di medici e operatori sanitari, ha sottolineato inoltre Anelli, “fondamentale è anche aumentare le condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro. Per questo, sarebbe opportuno trasferire tutte le postazioni di guardia medica territoriale in ambienti protetti e sicuri come, ad esempio, gli ospedali o le caserme di vigili urbani e carabinieri”. In questo modo, “i medici non rimarrebbero isolati e ciò sarebbe un deterrente”.

Dott. Simone Gussoni

Fonte: Tgcom24

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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