L’Arresto Cardiaco (AC) è una condizione clinica caratterizzata dall'inefficacia o assenza dell'attività cardiaca: la disfunzione elettrica rappresenta il meccanismo più comune di arresto.
Giunge al nostro indirizzo mail redazione@nursetimes.org lo studio descrittivo-osservazionale della dott.ssa Federica Maria Pia Ferramosca dal titolo “Valutazione del monitoraggio dei parametri vitali dei codici gialli e rossi in un Pronto Soccorso Pediatrico”, conseguendo la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche presso l’Università di Roma Tor Vergata.
L’Arresto Cardiaco (AC) è una condizione clinica caratterizzata dall’inefficacia o assenza dell’attività cardiaca: la disfunzione elettrica rappresenta il meccanismo più comune di arresto.
Il tempo massimo per intervenire in modo efficace su un arresto cardiaco è pari a 10 minuti; ogni minuto perso equivale a una riduzione della sopravvivenza del 7-10%. Il tempo per convertire un arresto cardiaco, prima che i danni al cervello siano irreversibili, è correlato all’efficacia della rianimazione cardiopolmonare (RCP). Per riconoscere precocemente l’Arresto Cardiaco nel paziente pediatrico le linee guida dell’ American Heart Resuscitation promuovono, tra i vari interventi , il monitoraggio dei parametri vitali.
Infatti da studi present i in letteratura si evince che nelle ore precedenti all’arresto si possono rilevare dei segni di presunzione che fanno da campanello d’allarme.
Vengono utilizzate oggi in molti contesti ospedalieri pediatrici delle scale Pediatric Early Warning System (PEWS) che permettono di riconoscere in modo precoce i segni di deterioramento. E’ stata da me aggiunta, in linea con la mia professione di Ostetrica, una terza parte relativa all’analisi sugli esiti ed il monitoraggio clinico del feto, dei neonati e delle gestanti in regime di emergenza all’interno del Pronto soccorso Ostetrico.
Indagare l’incidenza dell’AC, valutare con quale frequenza il personal e infermieristico all’interno del Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Bambino Gesù (OPBG) di Roma
monitora i parametri vitali dei codici gialli e rossi e valutare gli esiti di Pronto Soccorso.
Studio descrittivo osservazionale in cui sono stati arruolati 446 pazienti. La raccolta dei dati è stata effettuata mediante l’archivio online dell’OPBG, consultando le cartelle di Pronto Soccorso informatizzate. E’ stato utilizzato un modulo per la raccolta dei parametri vitali e dei dati relativi ad ogni singolo paziente.
L’analisi statistica dei dati è stata effettuata con Epi Info. Dall’analisi dei dati raccolti è stato evidenziato che i parametri vitali (frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione arteriosa, temperatura corporea, refill capillare) all’arrivo del paziente in PS venivano monitorati nelle prime 12h in modo altamente costante. Il secondo monitoraggio risulta essere meno frequente.
Si è rilevata una buona gestione dei casi sopraggiunti in PS da parte dell’equipe medica ed infermieristica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Si sono infatti avuti soltanto 9 RCP sul totale della popolazione arruolata. La durata media di questi eventi di rianimazione cardiopolmonare equivale a 1,67 ed oscilla tra un valore di tempo minimo di 10 min ed un valore massimo di 23 min. Il luogo in cui si è verificato l’evento è stato 80% al Pronto Soccorso e 20% in Unità Operativa.
Sono poi stati presi in considerazione: il monitoraggio in continuo della Saturazione e dell’ECG; i risulta ti delle analisi riguardanti tempo di protrombina, AST e creatinina. Sul totale di 446 pazienti soltanto 56 sono stati indirizzati alla Terapia Intensiva (TI). Questo trasferimento è avvenuto nel 63,04% attraverso la sala operatoria.
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