Regionali

NurseTimes sostiene la petizione in favore dei medici sospesi dall’Ordine di Bologna

Anche NurseTimes sostiene la petizione online in favore dei medici del 118 sospesi dall’Ordine dei Medici di Bologna, accusati di “collaborazionismo” con gli infermieri avendo autorizzato protocolli nel servizio di emergenza urgenza in cui sono previste competenze specialistiche infermieristiche.

NurseTimes invita i propri lettori a firmare questa petizione ed esprimere così la propria solidarietà ai medici colpiti dall’assurdo procedimento disciplinare, una firma contro una visione “arretrata” ed una “pseudo” difesa corporativa di alcuni protagonisti della rappresentanza professionale medica che rispecchia una parte di questa borghesia italiana conservatorista che sta scrivendo una pagina davvero imbarazzante della storia di questo nostro paese.

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Firmare è semplice (clicca qui) e richiede pochi secondi!! In pochi giorni sono state raccolte circa 5.000 firme…

Bologna reagisce con questa lettera di solidarietà ai medici sospesi che ha dato il via alla petizione online:

“Lettera di solidarietà con i Medici del 118 di Bologna, Piacenza e Modena sospesi dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Bologna diretta a Ministero della Salute, FNOMCeO, Assessorato politiche per la salute Emilia Romagna, Conferenza Stato-Regioni

Abbiamo appreso del provvedimento disciplinare di sospensione dall’attività predisposto dall’Ordine dei Medici di Bologna nei confronti di Colleghi della Rianimazione e 118 dell’Ospedale Maggiore e del Dipartimento di Emergenza della AUSL di Bologna, oltre che delle AUSL di Piacenza e Modena.

Il provvedimento è stato assunto nei confronti di professionisti conosciuti per l’assoluto valore scientifico a livello nazionale e internazionale, i quali, secondo l’Ordine bolognese, redigendo procedure e istruzioni operative che prevedono la possibilità di somministrazione di alcuni specifici farmaci anche da parte di infermieri, avrebbero trasgredito l’art. 3 del Codice di Deontologia Medica.

Questo tipo di procedure rientra nella modalità di soccorso volta a garantire una gestione ottimale sul territorio dei pazienti che sono a rischio imminente della vita, la cui efficacia è da anni documentata dalla letteratura scientifica e che rappresenta lo standard per i servizi di soccorso di molti Paesi, oltre che per l’Emergenza 118 anche di altre regioni d’Italia.

Il divieto di utilizzo da parte degli infermieri di strategie terapeutiche salva-vita codificate da linee guida internazionali, avallate da precise e protocollate prescrizioni mediche, in pazienti in imminente pericolo di vita, rappresenterebbe un passo indietro di decenni per l’Emergenza nazionale, esponendo – questa misura sì, regressiva davvero – a rischi inaccettabili la popolazione. Come professionisti coinvolti quotidianamente e da anni nel trattamento dei pazienti più gravi, negli ospedali e sul territorio, riteniamo sia tempo che questioni come questa, dotate di enorme impatto sia sulla salute che sulla opinione pubblica, vengano affrontate sulla base di dati scientifici consolidati, con il supporto di esperti del settore ed evitando di generare allarmismi nocivi  per la popolazione e per il Sistema Sanitario nel suo complesso.

Alla luce di queste riflessioni, ci saremmo aspettati allora dall’Ordine di Bologna, che, al fine di ottenere un chiarimento sulla gestione delle competenze professionali, si fosse adottato nei confronti dei Colleghi un approccio improntato da un lato al rispetto reciproco secondo l’art. 58 del nostro Codice di Deontologia, dall’altro, al confronto scientifico e a un dialogo da condurre nelle sedi opportune, finalizzato prima di tutto ad analizzare le ricadute in termini assistenziali delle procedure in questione, peraltro accettate e certificate dalle AUSL cui i Colleghi appartengono. Questo approccio, aperto e collaborativo, avrebbe anche sottratto l’intera questione alla prevedibile e inevitabile cassa di risonanza mediatica.

Al contrario, per affrontare quello che si è ritenuto fosse un problema, si è preferito far uso di un provvedimento disciplinare quale la sospensione.

Sottolineiamo con forza, che questa misura, proprio per il suo carattere punitivo, è il segno evidente di una incapacità ad affrontare i problemi di una società e di una professione in tumultuoso cambiamento che, al contrario, richiederebbe prima di tutto una disponibilità nuova a partecipare insieme e costruttivamente alle grandi sfide in corso nei confronti della nostra professione, del Sistema Sanitario Nazionale, dell’intera popolazione.

Sono soprattutto le distorsioni indotte da logiche di tutela corporativa che, oggi, a nostro avviso, costituiscono il vero intralcio alla ridefinizione della figura professionale del medico, come l’attuale, drammatica congiuntura storica invece richiederebbe.

Duole constatare che anche la Federazione Nazionale non abbia saputo, in questa occasione, adottare una posizione di mediazione, collaborazione e disponibilità facendo di questo episodio un punto di forza anziché di evidente debolezza”.

  • Dott. Luca Ansaloni, U.S.C. Chirurgia I, Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo
  • Prof. Massimo Antonelli, Direttore della scuola di specialità in Anestesiologia e Rianimazione, Direttore Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli, Roma
  • Dott. Guido Bertolini, IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo
  • Dott. Paolo Biban, Direttore U.O.C. Pediatria ad Indirizzo Critico, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
  • Dott. Fausto Catena, Direttore Chirurgia d’urgenza, Ospedale Maggiore, Azienda Ospedaliera di Parma
  • Dott. Mario Cavalli, Direttore generale Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico S. Orsola di Bologna
  • Dott.ssa Erga Cerchiari, Direttore U.O.C. Anestesia e Terapia Intensiva Ospedale Maggiore, Bologna
  • Dott. Osvaldo Chiara, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
  • Dott. Arturo Chieregato, Direttore U.O. Neurorianimazione, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
  • Dott. Giovanni Cipolotti, Direttore Dip. Emergenza Urgenza UOC SUEM 118, Ospedale del Cadore, Belluno
  • Prof. Giorgio Conti, Direttore U.O.C. di Terapia Intensiva Pediatrica e Trauma Center Pediatrico, Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli, Roma
  • Dott. Elvio De Blasio, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione, Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo, Benevento
  • Dott.ssa Alessandra De Palma, Responsabile Area Sicurezza delle Cure AOU di Bologna, Direttore U.O.C. Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna
  • Prof. Francesco Della Corte, Director, Dept of Emergency Medicine, Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità, Novara
  • Dott. Giuseppe Foti, Professore Associato Anestesia Rianimazione, Università Milano Bicocca, Direttore U.O.C. Anestesia e Rianimazione, ASST-Monza
  • Prof. Roberto Fumagalli, Professore Ordinario di Anestesia e Rianimazione, Direttore Scuola di Specialità di Anestesia e Rianimazione, Università degli Studi Milano Bicocca, Direttore S.C. Anestesia e Rianimazione 1 ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
  • Dott. Alberto Giannini, Responsabile Unità Terapia Intensiva Pediatrica Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
  • Dott.ssa Chiara Gibertoni, Dirigente Medico, Direttore generale Azienda Sanitaria di Bologna
  • Dott. Giuseppe R. Gristina, Gruppo di Studio per la Bioetica, SIAARTI – Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, Roma
  • Prof. Martin Langer, Professore Ordinario di Anestesia e Rianimazione, Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore Università degli Studi di Milano
  • Prof. Nicola Latronico, Professore Associato di Anestesia e Rianimazione, Università di Brescia Direttore, UOC Anestesia e Rianimazione 2, ASST Spedali Civili di Brescia
  • Dott. Sergio Livigni, Direttore S.C. Anestesia Rianimazione 2, Ospedale San Giovanni Bosco, Torino
  • Dott. Paolo Malacarne, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione P.S. Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Pisa
  • Dott. Davide Mazzon, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione Ospedale di Belluno, Direttore Dipartimento Chirurgia ULSS 1 Regione Veneto
  • Dott.ssa Maria Teresa Montella, Responsabile del Servizio Assistenza Ospedaliera, Regione Emilia Romagna
  • Dott. Giuseppe Nardi, U.O.C. Anestesia e Rianimazione, Ospedale “Infermi”, Rimini
  • Prof. Stefano Nava, Professore Straordinario Universitario Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria, Azienda Ospedaliera Sant’ Orsola-Malpighi, Bologna
  • Dott. Adriano Peris, Direttore Dipartimento Neuro-muscoloscheletrico e degli Organi di Senso, SOD Cure Intensive del Trauma e Supporti Extra Corporei, Ospedale Careggi di Firenze
  • Dott. Francesco Procaccio, Medico Chirurgo Anestesista-Rianimatore
  • Dott. Giulio Radeschi, Direttore S.C. Anestesia Rianimazione AOU S. Luigi Gonzaga, Orbassano, Torino
  • Prof. Vito Marco Ranieri, Direttore della scuola di specialità in Anestesiologia e Rianimazione, Direttore Dipartimento di Anestesiologia e Rianimazione, Sapienza Università di Roma Policlinico Umberto I, Roma
  • Dott. Sergio Ribaldi, Responsabile UOS dipartimento di emergenza Policlinico Umberto I, Roma
  • Dott. Paolo Rosi, Direttore U.O.C. Centrale Operativa SUEM Ospedale Treviso
  • Dott. Gianni Saguatti, Direttore U.O. Senologia, AUSL Bologna
  • Dott. Fabrizio Sandri, Direttore U.O.C. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Direttore Dipartimento Materno-Infantile Azienda USL di Bologna
  • Prof. Gennaro Savoia, Direttore Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, AORN A. Cardarelli, Napoli
  • Dott. Federico Semeraro, Dirigente Medico Anestesista Rianimatore, U.O.C. Anestesia-Terapia Intensiva, Ospedale Maggiore, Bologna
  • Dott. Giovanni Sesana, Direttore Sala Operativa 118 Milano e Monza Brianza, Azienda Regionale Emergenza Urgenza Regione Lombardia
  • Prof. Nino Stocchetti, Prof. Ordinario Anestesia e Rianimazione Università di Milano
  • Dott. Mario Tavola, Direttore Dipartimento Emergenza Accettazione e S.C. Anestesia e Rianimazione ASL 3 Genovese
  • Dott. Gregorio Tugnoli, USD Chirurgia del Trauma, AUSL di Bologna, Ospedale Maggiore
  • Dott.ssa Danila Valenti, Direttore UOSD di Oncologia Metropolitana e Cure Palliative AUSL di Bologna, Direttore Rete delle Cure Palliative AUSL di Bologna
  • Prof. Carlo Alberto Volta, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione Universitaria, Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna, Ferrara

Loro hanno già firmato!!

Firma anche tu!!

Giuseppe Papagni

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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