Infermieri

Nursind bocciato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU)

Nursind bocciato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) 1
Comments (5)
  1. Lauretta Anelli ha detto:

    Buona sera a tutti, volevo condividere con voi una notizia.
    Un delegato Nursind mi ha scritto che i soldi versati verranno restituiti con bonifici bancari, ma per chi ha aderito come tesserato come riusciranno a farlo???
    Mah…MISTERO!!!

    Segr.prov. AADI

  2. Luca Sinibaldi ha detto:

    Nursind commette molti errori, alcuni in buona fede altri forse….in mala fede. Ma questa diaspora non è la via giusta. I sindacati in generale sono stati accusati a più riprese di corporativismo, nella stragrande maggioranza dei casi a ragione. AADI compie lo stesso errore? Invece di tentare convergeze, in un momento come questo, si cerca di “annientare” una espressione come fosse un avversario? Perchè è esattamente questa l’impressione che si riceve ogni volta, dall’esterno dell’associaionismo, sia esso sindacale che legale (come AADI ad esempio)…ognuno avversario! Ai bordi del campo di battaglia ci sono gli infermieri….tutti gli infermieri e gli interessi primari della professione. Chi scrive è un NON iscritto a Nursind che ha pagato 150 euro per quel ricorso. Un coglione? Forse. Che cosa dobbiamo fare noi infermieri per essere meno coglioni…iscriversi tutti al Nursind? Iscriversi tutti ad AADI? Rimanere nella santa aurea di una federazione nazionale che fino ad oggi ha protetto il demansionamento e stravolto un codice deontologico a suo piacimento? Dobbiamo buttarci a corpo morto nel tecnicismo e pretendere valore sociale ed economico allargando i gomiti a discapito delle altre professioni sanitarie? Dobbiamo salutare per sempre “l’era sindacale” ed abbracciare quella del “legalismo perfetto”? Ecco…è possibile, chiedo, invece di prendervi a schiaffoni, che vi impegniate, Nursind, AADI, Nurse Times, Nurrse 24, Infermieristicamente, Nursing Up… tutti insemead indire un convegno con un tema unico sul riconoscimento professionale, sul mancato adeguamento contrattuale e sul difficile rapporto tra fonte istituzionale della professione e professionisti sparsi per lo stivale? Perchè… se non vi impegnate a fare questo, noi infermieri italiani non saremo solo avversari gli uni degli altri…rimarremo sempre una professione di perdenti! Porytateci in piazza….PORTATECI IN PIAZZA! Ma finchè non vi unirete dietro a questo proposito…non porterete nemmeno il cane a pisciare dietro l’angolo!

  3. Lauretta Anelli ha detto:

    Vorrei farvi riflettere che AADI difende la categoria; scrive solo quando vengono violati dei diritti… allora addirittura l’art 18 della Costituzione.
    Il volantino del ricorso era stato strapubblicizzato.
    Vedete in qs giorni la stessa diffusione del comunicato ch’è stato respinto-perso???
    Assolutamente no!!!.
    Quindi era giusto diffonderlo e far sapere a tutti questo avviso.
    Vuoi andare in piazza??? Questo è compito sindacale.
    Vogliamo toglierci dal Comparto??? Piuttosto chiedetevi perché i sindacati non firmano per farci togliere dalla parte operaia e metterci quindi nello spazio che ci spetta essendo una categoria intellettuale come medici…
    AADI credetemi lavora anche nelle festività e presto vedrete il lavoro di questa Associazione, rappresentata da un instancabile presidente (sapessi quanti iscritti al sindacato arricano ogni gg in ufficio a Roma a chiedere aiuto, perché il sindacato non li sa difendere).
    Se volevi potevi partecipare alla TAVOLA ROTONDA organizzata da Ipasvi BAT, i convegni sono sempre aperti e con il numero giusto di partecipanti volontari che si sono accorti che la cultura del diritto è già una piccola arma per sconfiggere lo sfruttamento.
    Il peggior freno purtroppo arriva dagli infermieri stessi e dai sindacati.
    Quindi Sig. Luca si sfoghi pure e fa benissimo, ma non ci metta del mucchio di chi ha permesso questo da decenni.
    Buona giornata e buon lavoro nelle corsie (vedi video tavola rotonda).

  4. Gioacchino ha detto:

    Carissimo Randolfi, il ricorso é gratuito, ma le spese per organizzare le pratiche, spedirle e fornire assistenza di uno studio legale che guidi e coordini queste procedure no, non sono gratuiti. Che poi il costo del ricorso passi da 150 a 15 € per gli iscritti non mi pare una trovata così ‘deplorevole’. Nursind ha cercato lo studio, le convenzioni coi singoli avvocati, ha patteggiato le tariffe pro capite ecc. Mi pare giusto dare un vantaggio agli iscritti piuttosto che a tutti. Chi é iscritto a nursind, sa bene quanto sia onesta e trasparente l’amministrazione delle quote e in più abbiamo il vantaggio di non stare con le mani in mano. Che la corte europea abbia rigettato il ricorso é un’eventualità calcolata, ma si doveva comunque pagare. A proposito, cosa hanno fatto CGL, CISL e UIL in anni di mancato rinnovo contrattuale?…

  5. Daniele ha detto:

    ” CHI LOTTA PUÒ PERDERE, CHI NON LOTTA HA GIÀ PERSO IN PARTENZA..” esterefatto da questo articolo infermieri contro infermieri, medici contro infermieri e la figura viene sempre meno valorizzata..chiediamoci di chi è la colpa!!! Siamo una massa di scrivani tanto bravi a sputar sentenze…ma MENOMALE CHE QUALCUNO CI ABBIA PROVATO!!!! Come partecipante al ricorso nessuno mi ha promesso un bel niente e mi sento un partecipante soddisfatto per essermi mosso per qualcosa!!! Gli infermieri dovrebbero esser uniti e di categoria, fin che ci facciamo rappresentare da masse di confederati cgil cisl uil non otterremo mai nulla, questi pensano a loro interessi e mai si spenderebbero per una categoria ad appannaggio di altre.
    Per l’informazione subito dopo la sentenza ogni partecipante me compreso ha ricevuto mail con informazioni dell’esito del ricorso..quindi tanto di cappello!!! Avanti infermieri e lottate!!!

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