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Panella e LA7 – Non avevate mica creduto che…

Comments (4)
  1. Angelo Palfrader ha detto:

    Bel intervento, peccato che per ascoltare e modificare le proprie convinzioni serva intelligenza ed umiltà. La presidente Mangiacavalli ci ha difeso bene, un infermiere di triage accanto a se sarebbe stato la ciliegina sulla torta che avrebbe evitato una risposta un po’ troppo tecnica

  2. Luca Sinibaldi ha detto:

    Se l’imperativo ora deve essere: unità! e allora si deve apprezzare l’intervento della Mangiacavalli che ha “difeso la professione” da chi cerca di abbatterla (non si sa per quale motivo poi, visto che nessuna persona razionale può immaginarsi un mondo senza infermieri!) fate pure. A me sembra che la Mangiacavalli, dal punto di vista dell’immagine oggettiva, cioè non realtiva alla bega in questione, sia carente. Non basta “non essere” la Silvestro, per affrancarsi dalla non politica portata avanti in questi anni dalla nostra federazione. Tutto un tratto ci si accorge che abbiamo un’immagine sociale…. più che sbiadita, letteralmente infangata! Tutto un tratto! E si pensa di correre ai ripari in questo modo? Consiglieri di collegi che si ingraziano la presidente per strategicamente tentare una scalata infiltrativa all’interno del consiglio della federazione? La verità mi pare piuttosto evidente: siamo una professione affossata (proporzionalmente molto più affossata delle altre professioni sanitarie non mediche) dal regime di casta che i medici in Italia, con i loro ordini e i loro sindacati, spalleggiati dai poteri forti e lobbistici di case farmaceutiche e assicurazioni, perpetrano anche in barba alle normative europe. Perpetrano senza alcun ritegno all’interno degli atenei, appropiandosi di risorse e spazi culturali che dovrebbero dare respiro all’infermieristica e portarla all’altezza del ruolo fondamentale che ha, al pari di quella del medico, nella politica sanitaria. I medici erano presenti anche sta volta, con il segretario della FIMMG, Milillo, quella federazione dei medici di medicina generale che di fatto da anni ostacolano la diffusione dell’autonomia infermieristica sul territorio, forse per paura di perdere terreno e soldi! E non mi pare che abbia mostrato calda solidarietà alla nostra presidente. La giornalista? Una delle tante cittadine incazzate per come, pur pagando le tasse, i cittadini italiani, cittadini europei al pari degli inglesi, dei tedeschi, degli olandesi,dei francesi…..si trovano trattati e a rischio negli ospedali italiani! Ci dispiace che se la prendano tutti con noi? Beh, bastava che Milillo dicesse la verità, cioè che i nostri pronto soccorso sono intasati a causa di un territorio assolutamente disorganizzato e insufficiente! Bastava che spiegasse che quei protocolli di Triage funzionano sul piano della tutela finchè c’è un ragionevole ingorgo del sistema. Ma quando l’ingorgo (come capita cronicamente nei pronto soccorso italiani) è drammaticamente fuori scala, arrivano gli immancabili errori di valutazione, si allungano le tempistiche di rivalutazione e i rischi, prodotti dall’inefficienza di sistema, salgono alle stelle! Ma a Milillo, quando sommessamente qualcuno ha fatto un discorso di questo genere, è interessato solo ribadire (nel caso la Mangiacavalli e tutti gli infermieri italiani collegati non avessero capito!) che la catena di comando è guidata dal medico! Io non ci credo a questo farlocco “senso di unità” che in qualche modo qualcuno cerca di propagandare, come se questo fosse il modo di cambiare le cose dall’interno…no non ci credo proprio. Più che un senso di unità mi pare una “collusione” della quale, da Infermiere, vorrei lavarmi le mani! Conosco già il pensiero e la possibile risposta di chi è al piano di sopra: proposte? Come se fare di continuo proposte oppure…muoversi, agitarsi all’interno dello stesso brodo rancido, potesse portare a delle soluzioni! Per me l’unica proposta plausibile è quella di portare gli infermieri sempre più fuori dal rancidume. Riscoprire la loro capacità di essere alternativi al sistema! Allora….invece di cedere sulla diagnosi e sulle prerogative esclusive del medico (vedi anche la prescrizione) beh….lì ci si deve scontrare, non piegare! Una cosa gravissima è accaduta: Ministero della Salute e Ministero per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione, hanno avuto un incontro a parte con i sindacati medici, lasciando di fatto al palo, sulla contrattazione, tutte gli altri attori della sanità italiana, promettendo (come sempre) una sorta di “repechage” promosso dal sottosegretario. Come hanno fatto i medici? Sono scesi in piazza e hanno minacciato lo sciopero. Noi, sappiamo farlo? NO! E allora, di cosa vogliamo ancora discutere? Ecco una proposta per la Mangiacavalli: visto che i sindacati generalisti sono praticamente scomparsi dalla scena e sono stati praticamente inesistenti per gli infermieri, visto che i sindacati di categoria non sanno raccogliere in unità più che qualche migliaio di manifestanti (una volta decaduta l’euforia da gadgets) ci porti in piazza lei, che siamo stufi di perdere la scarpetta e non trovare mai un principe azzurro a mezzanotte!”

    Luca Sinibaldi

  3. Irene cerofolini ha detto:

    Forse aver portato degli algoritmi ad esempio avrebbe aiutato a capire che il dolore lombare (e non dico colica renale perché non sta a me dirlo) non passa certamente davanti ad una cefalea associata a un disturbo neurologico focale, un recente intervento nch, oppure quando a caratteristiche ed esordio improvviso e diverso da attacchi precedenti …. Comunque apprezzo l’intervento, apprezzo lo sforzo di rivendicare la nostra professionalità davanti all’ignoranza che quotidianamente affrontiamo … Penso che siamo o stiamo arrivando ad un punto cruciale o ci svegliamo o decidiamo di dare una svolta o non faremo mai quel salto culturale che ci manca

  4. Jessica ha detto:

    Sono pienamente d’accordo con quanto detto in questo articolo. La Mangiacavalli doveva avvalersi di un collega esperto. Come infermiera di emergenza e urgenza non mi sento per niente rappresentata da questo collegio IPASVI.

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