Il Miur blocca l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria, veterinaria e professioni sanitarie per gli iscritti a corsi di laurea affini. Dopo centinaia di decisioni positive da parte dei giudici di Tar e Consiglio di Stato che hanno consentito negli anni a migliaia di studenti di passare da un corso di laurea affine a un altro e di immatricolarsi come ripetente, senza passare dai test d’accesso, ora il Ministero blocca i passaggi, nonostante la presenza di posti rimasti vacanti e che quindi andrebbero definitivamente perduti.
Nell’ultimo decreto ministeriale, che fissa i paletti per le prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato, il Ministero precisa infatti che:
Gli atenei procedono periodicamente a rendere note dette disponibilità attraverso la pubblicazione di appositi avvisi o bandi.
I candidati che intendano essere ammessi ad anni successivi al primo sono tenuti a presentare domanda esclusivamente al momento della pubblicazione di tali avvisi o bandi. A tal fine, non è richiesto l’avvenuto superamento di alcuna prova preliminare di ammissione. La presente disposizione si applica a tutti i corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico ad accesso programmato nazionale verso i quali i richiedenti abbiano inoltrato domanda di iscrizione ad anni successivi a seguito dei relativi avvisi pubblicati dagli atenei.
Gli atenei non sono tenuti ad esaminare le domande pervenute in assenza di avvisi o bandi, con modalità diverse da quelle previste dai suddetti atti o fuori dai termini perentori di scadenza previsti dai medesimi.
Non è consentito iscrivere ad anni successivi al primo con la qualifica di ripetente i richiedenti provenienti da altri corsi di laurea, al pari di coloro che si siano regolarmente iscritti al relativo anno di corso a seguito del superamento della prova di ammissione disposta per l’anno accademico in cui hanno partecipato e sui relativi posti disponibili”.
In buona sostanza, il Miur da un lato, con successivo decreto, renderà noti i posti disponibili e li aumenterà, ma dall’altro lato non consentirà più per l’anno 2020/21 l’immatricolazione come ripetenti e bloccherà la possibilità di presentare istanze al di fuori della pubblicazione dei bandi. In altre parole, con queste disposizioni, limita il diritto allo studio e la possibilità di effettuare cambi di corso di laurea, pur avendo sostenuto le medesime materie e aver dimostrato, con i fatti, la predisposizione allo studio degli insegnamenti del corso di laurea.
Alessia Cannizzaro
Addetto stampa e Comunicazione
Studio legale Leone – Fell & C.
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