Pavia, mazzata per la Ics Maugeri: la Regione vuole indietro 37 milioni

Si tratta di fondi che l’Istituto avrebbe percepito senza averne diritto. Pronto il ricorso al Tar.

Una mazzata da 37 milioni di euro, da restituire alla Regione Lombardia. Se la cifra verrà confermata, la Istituti clinici scientifici Maugeri Spa di Pavia rischia davvero di chiudere. A presentare il conto sono stati, in questi giorni, la Giunta regionale e il suo presidente, Attilio Fontana. Secondo il Pirellone, si tratta di fondi che la Maugeri ha percepito senza averne diritto. Dal canto suo, la Maugeri sta valutando quali contromisure adottare per opporsi alla richiesta, soprattutto sul versante della giustizia amministrativa.

“Stiamo analizzando i dati in nostro possesso – spiega una nota della direzione generale -. L’obiettivo è quello di verificare i potenziali, gravi impatti sull’azienda, e cercare ogni spazio per la tutela dei nostri diritti”. In pratica, la Maugeri aspetta di avere in mano le carte inviate dalla Regione, e poi presenterà un ricorso al Tar. Per valutare la grandezza del rischio per l’azienda, basta esporre qualche dato: la Maugeri dà lavoro a 1.195 persone, di cui 294 medici, 524 tra infermieri e oss, 82 tra fisioterapisti e personale di riabilitazione, 63 tecnici sanitari, 232 tra amministrativi e dirigenti non medici; il 45% di loro si trova in provincia di Pavia.

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Nell’ultima riunione di Giunta la Regione ha deciso di rivedere una delibera del 2010, quando il governatore era Roberto Formigoni: un provvedimento con il quale all’epoca il Pirellone riconosceva una maggiore erogazione di fondi a favore degli enti e delle strutture sanitarie che fanno ricerca e insegnamento universitario, per compensare le maggiori spese sostenute. La Maugeri, con i suoi sette Irccs (Tradate, Lissone, due a Milano, Pavia, Montescano, Lumezzane e Castelgoffredo), era tra i beneficiari.

Fino al 2017 i versamenti sono sempre stati eseguiti a titolo di “acconto”. Infatti i criteri da utilizzare per distribuire i fondi, prima non erano stati precisati, poi non erano stati applicati per difficoltà di interpretazione. “Oggi – spiega una nota della Regione -, dopo un lavoro di approfondimento e chiarimento, si possono calcolare i saldi in riferimento agli acconti erogati”. In pratica, la Regione calcolerà chi ha preso più del dovuto (e ora deve restituire la differenza, come la Maugeri) e chi meno (e ora riceverà il conguaglio in entrata).

“La questione era nell’aria – dicono fonti vicine alla Maugeri -, ma finora si era parlato di 22 milioni di euro. Adesso sono diventati 37, e non si capisce perché”. Sono 37 i milioni di euro che la Regione ha versato in acconti alla Maugeri dal 2010 al 2017, come “premio” per l’attività di ricerca e insegnamento. Ora si tratta di capire se la Maugeri dovrà restituirli tutti e 37 o solo in parte. E comunque la Ics Maugeri ha già fatto sapere di non disporre di una cifra del genere.

“Nel giugno 2018 – spiegano ancora dalla Maugeri -, invece dei consueti 11,5 milioni di euro, ne sono arrivati solo 7,6. Forse era un’avvisaglia di questa situazione. Abbiamo presentato un ricorso al Tar per ‘legittimo affidamento e carenza di motivazione’. Sono due principi fondamentali nei rapporti economici: il primo garantisce la stabilità delle condizioni; il secondo dice che i provvedimenti devono essere adeguatamente spiegati”. In pratica, la Maugeri dice che i bilanci e le spese sono già stati fatti, basandosi sugli importi degli acconti, confermati per anni: non si possono cambiare le carte in tavola, e per di più in modo retroattivo.

La giurisprudenza, in effetti, dà ragione alla Maugeri, e anche il nuovo ricorso sarà basato su questo: “Per anni abbiamo chiesto di sapere come sarebbero stati calcolati questi saldi, ma non ci hanno mai risposto”. La Ics appartiene per il 66% alla Fondazione Maugeri e per il 34% al fondo Trilantic Europe. Ora bisogna anche capire cosa deciderà di fare l’azionista di minoranza.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Provincia Pavese

 

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