È arrivato intorno alle 7:00 del 23 luglio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Comiso (Ragusa) in evidente stato di alterazione, chiedendo di essere visitato per un indistinto malessere. Luciano Cutrona, questo il nome dell’uomo, 41enne comisano pluripregiudicato, ha anche aggiunto di voler essere ricoverato in quanto particolarmente stanco. Ma il problema vero è che, nella cintola, aveva ben visibile una pistola. Sono momenti delicati per il personale sanitario del nosocomio, che non può provare a disarmarlo per il rischio di una reazione, e che non può nemmeno rifiutarsi di assistere una persona che afferma di sentirsi male.
Dopo averlo invitato a sdraiarsi su una lettiga, medico e infermiere non si sono fatti prendere dal panico e, dopo un piccolo cenno di intesa, è scattata subito la chiamata alla Polizia di Stato. E così, pressoché immediatamente e soprattutto silenziosamente, gli agenti del Commissariato di Vittoria sono arrivati al pronto soccorso e, entrando rapidamente nella sala medica, hanno preso di sorpresa Cutrona che non ha avuto il tempo di reagire. L’uomo è stato arrestato per il reato di porto abusivo di arma clandestina e detenzione illegale di munizioni
; già, perché la sua arma era perfettamente funzionante, aveva 10 cartucce nel caricatore ed altre sono state rinvenute successivamente nella sua automobile.Interrogato, Cutrona ha riferito alle forze dell’ordine di aver semplicemente ‘trovato’ l’arma, ma la sua versione è stata smentita dalle indagini. Così, dopo aver reso dichiarazioni mendaci, il comisano è stato foto-segnalato dalla Polizia Scientifica e poi trasportato al carcere di Ragusa, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ma perché un uomo ad un certo punto della sua vita ha deciso di andare al pronto soccorso a farsi visitare armato fino ai denti? I motivi di questa sua condotta sono ancora oscuri. C’è comunque da dire che l’arrestato non ha mai utilizzato l’arma, né per minacciare i sanitari né per evitare l’arresto.
Fonti: Quotidiano di Ragusa, Ragusa GDS, ANSA
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