Puglia, opposizione all’attacco: “Vaccino anti-Covid somministrato a chi non ne ha diritto?”

I consiglieri regionali di Forza Italia e Lega hanno rivolto due interrogazioni urgenti al governatore Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, denunciando la mancanza di controlli.

I gruppi di centrodestra in Consiglio regionale pugliese (Forza Italia e della Lega) hanno rivolto due interrogazioni urgenti sulla gestione dell’epidemia da coronavirus al governatore Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, chiedendo loro se vi siano state somministrazioni delle dosi del vaccino a persone non facenti parte delle categorie espressamente indicate dal Piano strategico nazionale per la vaccinazione.

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“Se fosse confermato, sarebbe gravissimo e difficile da spiegare ai tanti pugliesi che attendono il vaccino per riprendere la conduzione di una vita normale”, affermano i consiglieri di Forza Italia, riferendo che sui social e su WhatsApp circolano foto rese pubbliche da persone “non aventi diritto” nell’atto di sottoporsi alla vaccinazione. Emiliano e Lopalco hanno verificato e controllato o hanno compiuto degli errori? In quest’ultimo caso, quali provvedimenti la Giunta intende assumere nei loro confronti? Sono domande legittime a cui attendiamo una risposta celere e puntuale, assieme a tutti i cittadini senza ‘santi in paradiso’ che hanno da aspettare parecchio prima della tanto attesa somministrazione”.

Stessa posizione per il capogruppo leghista Davide Bellomo: “Oltre a medici, infermieri, personale sanitario, residenti e personale dei presidi residenziali per anziani, persone in età avanzata o con patologie croniche, in Puglia hanno ricevuto la dose di vaccino anti-Covid anche gli ‘amici degli amici’. Arrivano sempre più numerose le segnalazioni di cittadini pugliesi, non beneficiari in questa prima fase, alle quali tuttavia è stata somministrata la prima dose vaccinale. Eppure dovrebbe trattarsi di un banale conto matematico giornaliero, seguito da serietà e trasparenza”.

Prosegue Bellomo: “Questa falla nel sistema gestionale delle somministrazioni dimostra come non ci sia un controllo serio dall’alto sul corretto impiego di una risorsa così importante. Sarebbe opportuno che le Asl rendessero pubblico il cronoprogramma di massima delle vaccinazioni. Non possiamo tollerare che persone scelte a caso, anche se in buona fede, da parte di volenterosi operatori sanitari ricevano il vaccino prima di determinate categorie. Molti cittadini, tra cui parecchi a rischio per età e patologie pregresse, attendono una chiamata, ed è inconcepibile che non sia sfruttato ogni singolo secondo a disposizione per giungere al più presto alla copertura quantomeno delle persone più fragili”. 

Redazione Nurse Times

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