Infermiere dell’Emergenza

“Quando a vincere è la morte”: il pensiero di un’infermiera del 118

Condividiamo il pensiero dell’infermisra Daniela Dattola, professionista in servizio presso il 118 intervenuta nel soccorso del giovane Walter Domenico Zema, vittima di un incidente stradale.

Sono i primi ad essere chiamati in caso di incidenti, sono i primi ad arrivare e provare a capire e risolvere la situazione. Parliamo degli angeli del 118. Infermieri professionisti, dottori o volontari che guardiamo e aspettiamo con ansia, con speranza, tirando quasi un sospiro di sollievo quando li vediamo arrivare esclamando: “Per fortuna adesso ci sono loro”. Ma ci siamo mai chiesti cosa pensano, quando arrivano sul luogo di un incidente?

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Cosa provano quando tentano di salvare una vita e non ci riescono? A svelarlo è proprio uno di loro che, ieri sera ha affidato ad un post, tutte le sensazioni e l’amarezza provate quando giunto al campo Coni, nel rione Modena, a vincere è stata la morte. Questo il post di Daniela Dattola, operatrice del 118: “Pensierino del centodiciottista: Quando arrivi su un incidente non sai mai cosa ti aspetta. Arrivi.. uno sguardo veloce sulla scena e vedi un ragazzo del ’95 a terra inerme. Cominci a rianimarlo e sai che a prescindere dal risultato, sei l’unica speranza che ha per salvarsi”.

“Continui, massaggio, passano i minuti 5 ..10 ..20 .. le braccia ti fanno male, la stanchezza ti assale ma tu continui. Vene prese..tubo inserito, aspiri..adrenalina..massaggio, massaggio..continui..guardi il monitor nella speranza che quell’onda che sono le tue braccia diventi il suo cuore che torna a battere..e niente..continui. Massaggio. Passa il tempo e tu sai che non c’è speranza ma la stessa speranza che non hai, ti fa sperare sempre nel miracolo ma il miracolo non avviene tu che non costati solo il decesso sai che dopo 40 minuti di Rcp devi fermarti perchè la morte ha vinto l’ennesima battaglia”.

“Ti fermi, hai perso. Prendi il lenzuolo, copri tutto. Senti un applauso, cos’è? La gente appalude, ha visto tutto quello che hai fatto, ti ricompensa. Tu con le gambe che tremano e le braccia che ti fanno male ti alzi sconfitto e stranito. Si avvicina un signore e ti dice: “Io ho visto tutto, avete fatto l’impossibile, non vi volevate arrendere. Grazie per esserci e tu rispondi: “Ci proviamo sempre e qualche volta vinciamo pure..lei è forte ma qualche volta gliene strappiamo qualcuno dalle mani”.

“Chiedi dell’acqua perché sei bruciato dentro. Resetti, ripulisci e riparti perché da qualche parte sai che tornerai a combattere e forse anche a vincere”. Sottovalutiamo sempre la forza che ci vuole da parte dei soccorritorio in queati momenti, momenti di assoluta annientazione, paura e disperazione. Per questa forza e per il loro lavoro, non possiamo altro che ringraziarli. 

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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