Sanità Piemonte, quanti problemi: Nursind pronto a mobilitare gli infermieri

Il sindacato di categoria chiede un tavolo urgente davanti al prefetto e annuncia lo stato di agitazione.

“Prendiamo atto che la Regione Piemonte anche per quest’anno non ha attivato piani credibili ed efficaci per la gestione dell’iper-afflusso nei pronto soccorso, nonostante il fenomeno, facilmente preventivabile, si annunci nuovamente di preoccupanti dimensioni”. Lo afferma Nursind Piemonte in un comunicato stampa, che continua come segue.

“Insufficiente, oltre che poco efficace, l’accordo con i medici di Medicina generale, arrivato nei giorni scorsi, che forse peggiorerà addirittura la situazione. Nessun investimento. Mentre apprendiamo che la vicina Lombardia ha appena investito 4 milioni di euro per il potenziamento dei posti letto e del personale, in Piemonte operatori e cittadini pagheranno nuovamente sulla propria pelle le inefficienze mostrate gli scorsi anni. Il Nursind è sicuro che ci saranno nuovamente lacrime e sangue con gravi disagi e notevoli ricadute su professionisti sanitari e cittadini e che avranno precise responsabilità. Solo alcune aziende hanno predisposto un piano di prevenzione, tra l’altro assai insufficiente, viste le assenze di risorse assegnate.

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Non possiamo non constatare che per l’ennesima volta non sono stati attuati interventi strutturali e organizzativi che sarebbero dovuti partire per tempo e che invece, come al solito, ci troveremo a rispondere improvvisando. Solo lo scorso anno avevamo chiesto l’istituzione di un osservatorio regionale, mai partito, in grado di valutare le criticità e avanzare proposte. Invece rivivremo lo stesso incubo, con attese infinite, giornate in barella, code di ambulanze ferme, cittadini arrabbiati e operatori stremati.

Non sono arrivate, inoltre, le risposte auspicate dai piani triennali di fabbisogno di personale e dall’assegnazione dei tetti di spesa alle aziende. Ancora alto e insufficiente il rapporto infermiere /paziente, nonché i disagi e le responsabilità alle quali la categoria infermieristica è sottoposta. Le drammatiche condizioni di lavoro nelle Rsa, più volte denunciate, non hanno ricevuto alcuna risposta. Ricordiamo come tali condizioni, non permettendo di erogare un’assistenza adeguata, portano importanti ricadute anche sugli accessi in pronto soccorso e sull’occupazione dei posti letto. Ancora nessuna risposta è stata data al fenomeno, quasi giornaliero, delle aggressioni nei servizi dell’emergenza. Problematica affrontata con sufficienza rispetto ai risvolti reali.

Per questi motivi, in rappresentanza di migliaia di infermieri di tutte le province piemontesi, il Nursind, sindacato di categoria, ha proclamato lo stato di agitazione regionale, chiedendo un tavolo urgente innanzi al prefetto per avanzare richieste precise a salvaguardia delle condizioni di lavoro e a tutela della sicurezza dei cittadini. Chiediamo che almeno ci venga fornita una precisa e chiara indicazione nella programmazione delle assunzioni, che risulta essere ancora poco chiara. Chiediamo l’assegnazione di fondi straordinari alle aziende per il potenziamento immediato degli organici, che garantisca la possibilità di affrontare l’eccessivo carico di lavoro. Chiediamo di poter aprire e gestire eventuali reparti polmone e, non per ultimo, di affrontare le assenze improvvise, che come ogni anno si verificheranno, anche solo dovute alla malattia degli stessi operatori.

Chiediamo, inoltre, la protezione e l’incolumità del personale sanitario addetto ai servizi di emergenza, in considerazione dell’acuirsi del fenomeno delle aggressioni nel periodo di sovraffollamento. Chiediamo il mantenimento della continuità assistenziale attraverso l’attivazione di prestazioni aggiuntive in tutte le aziende sanitarie regionali. Chiediamo la revisione della Dgr che assegna il minutaggio assistenziale nelle Rsa e un monitoraggio costante sulle condizioni di lavoro e dell’assistenza in questi luoghi abbandonati.

Nel caso non arrivassero risposte, saremo pronti a mobilitare gli infermieri piemontesi, attivando tutte le forme di protesta consentite dal legislatore con il coinvolgimento dei cittadini. Oltre alla richiesta di un tavolo concertativo innanzi al prefetto, Nursind scriverà alla Procura della Repubblica a scopo informativo per la mancata attivazione dei piani preventivi, atti a salvaguardare la salute dei cittadini”.

Redazione Nurse Times

 

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